#NBAPreview: le anime di LA: rivoluzione Lakers, reboot Clippers
Provate a pensare a poco più di 15 mesi fa. I Los Angeles Clippers erano nel pieno di “Lob City” e alle prese con la sconfitta in Gara 7 di primo turno contro i Utah Jazz, mentre i Lakers avevano da poco salutato Kobe Bryant, chiudendo la prima stagione senza il Mamba con sole 26 vittorie.
Oggi, nella città degli Angeli, è cambiato tutto. I Clippers, con la partenza di DeAndre Jordan, hanno definitivamente salutato il loro “big three” e ripartiranno da un nucleo relativamente nuovo (con un prevedibile ruolo di primo piano per Danilo Gallinari, salvo infortuni) la cui unica continuità “reale” è la presenza in panchina di Doc Rivers; l’altra metà di LA ha confermato anche Montrezl Harrell, accogliendo le novità Mike Scott e Luc Mbah a Moute, oltre che le due scelte da Lottery di Shai Gilgeous-Alexander e Jerome Robinson.
I Lakers, invece, oltre a poter vantare l’arrivo di LeBron James e le scelte international di Moritz Wagner (da Michigan), Isaac Bonga e Sviatoslav Mykhailiuk (da Kansas), hanno formato una squadra di “outsider” con le firme annuali di Rajon Rondo, Lance Stephenson, Michael Beasley e JaVale McGee, riservandosi flessibilità salariale per free agent di grido anche nella prossima offseason, con obiettivi annunciati come Kawhi Leonard o Klay Thompson. LeBron e coach Walton, ormai rodato da due stagioni sulla panchina losangelina, dovranno dare margine e crescita ai giovani più luminosi del roster lacustre come Lonzo Ball, Kyle Kuzma, Brandon Ingram e anche quel Josh Hart che ha ben impressionato nell’ultima Summer League, di cui è stato l’MVP.
Sulla carta l’obiettivo dichiarato sono i Playoff per entrambe le formazioni (da quando i Clippers sono a Los Angeles, 1984, soltanto sei volte le due formazioni di LA si sono qualificate entrambe alla postseason, l’ultima nel 2013), è abbastanza verosimile prevedere che la stagione proseguirà oltre il 10 aprile soltanto per i gialloviola, che puntano -a fari spenti- ad essere la terza forza ad ovest -e anche qualcosa in più- dietro Golden State e Houston.