#NBAPreview: Golden State, three-peat obiettivo o ossessione?
Andare verso un limite raggiunto da pochi. Tre squadre nella storia NBA hanno sin qui vinto tre o più titoli consecutivi: Boston Celtics, Los Angeles Lakers e Chicago Bulls. Una quarta, indicata da tutti come grande favorita, potrebbe raggiungere tale storico traguardo nel prossimo mese di giugno.
Il terzo titolo consecutivo, o quarto negli ultimi cinque anni, incoronerebbe i Golden State Warriors come la terza squadra più vincente della storia NBA, visto che si tratterebbe del settimo titolo nella storia della franchigia. Un traguardo che sembra tutt’altro che irraggiungibile per la squadra allenata da Steve Kerr, uscita rafforzata dall’offseason.
In primis per la conferma di Kevin Durant, che ha firmato un 1+1 con la possibilità di un rinnovo pluriennale al massimo salariale nella prossima estate, quando i Warriors deterranno i Bird Rights “pieni” dell’ex stella dei Thunder. L’altra grande notizia dell’estate dei bicampioni in carica è la sorprendente firma di DeMarcus Cousins, che ha deciso di rimettersi in gioco dopo la rottura del tendine d’achille dello scorso gennaio con i Warriors, nella speranza di recuperare la piena forma fisica, atletica e tecnica e fare finalmente il suo debutto ai Playoff.
Salutati JaVale McGee (ai Lakers) e Zaza Pachulia (a Detroit) sono arrivati anche Jerebko da Utah e dal draft il prodotto di Cincinnati Jacob Evans. Una stagione che per i Warriors quasi “dovrà” essere trionfale, per scongiurare il caos nella prossima offseason, quella della verità: quella della scadenza del contratto di Klay Thompson e della possibile -ma improbabile- fine dell’avventura di KD35. Ma prima c’è un titolo da vincere, per riscrivere la storia.