#NBAPreview: confermarsi è più difficile di stupire? Utah vuole esserci
Totalmente inaspettati a inizio stagione e anche a metà, gli Utah Jazz sono stati LA storia della scorsa Western Conference. Solo tre vittorie in meno rispetto all’anno precedente nonostante l’addio di Gordon Hayward, i Jazz adesso sono attesi al varco senza nessun effetto sorpresa a precederli.
Non a caso, infatti, il mercato è stato all’insegna dell’assoluta continuità, con l’unica aggiunta di rilievo rappresentata dalla scelta al Draft dell’ex Duke Grayson Allen, giocatore che per caratteristiche e indole potrebbe calarsi a meraviglia nel contesto della squadra di Snyder.
Per il resto tutte conferme, con l’unica partenza degna di nota che è quella dello svedese Jonas Jerebko: rifirmati, infatti, tre free-agent importanti per il roster come Dante Exum -di cui si osserverà la situazione nella speranza che continuino i miglioramenti intravisti sul finale della scorsa stagione- o Raul Neto, ma soprattutto Derrick Favors, che quindi continuerà a comporre la front-line col difensore dell’anno in carica Rudy Gobert.
Colui che però è più “atteso al varco” è indubbiamente Donovan Mitchell: il prodotto di Louisville ha strabiliato nella scorsa stagione dopo un inizio altalenante, dando nuova visibilità al bistrattato premio di Rookie dell’Anno con le sue schermaglie mediatiche con Ben Simmons. Dalla sua Mitchell non avrà più l’effetto sorpresa della stagione da rookie, ma le prestazioni fornite in maniera autoritaria nei playoff lasciano assolutamente ben sperare per una squadra che vuole confermare le sue ambizioni di grandeur, puntando con decisione a un posto tra le prime quattro dell’Ovest.