Phil Jackson-New York, storia finita: i Knicks licenziano il presidente
Game over. E' arrivata anche l’ufficialità e la storia tra Phil Jackson ed i New York Knicks è finita. Si chiude nella maniera peggiore, con il licenziamento (anche se ufficialmente si parla di divorzio consensuale) da parte del proprietario James Dolan, nonostante due anni di contratto rimanenti a 24 milioni di dollari. Era arrivato nel marzo 2014, in grande stile e tra gli osanna del popolo newyorkese, affamato di quella sensazione di vittoria, ormai persa nella notte dei tempi. Sono passati più di tre anni ed ai Knicks non è cambiato nulla: 80-166 il record nelle ultime stagioni, fuori dai playoff e mai nemmeno lontanamente competitivi.
Già questo sarebbe bastato per chiudere la storia, ma, come riportato da Wojnarowski a ‘The Vertical’, la goccia che ha fatto traboccare sono state le ultime dichiarazioni, con l’ipotesi di cessione di Kristaps Porzingis, l’unica vera buona operazione portata avanti dall’ex allenatore dei Bulls e dei Lakers, nel corso di questi tre anni fallimentari. Ed anche il rapporto con la stella della squadra, Carmelo Anthony, non è stato idilliaco nell’ultimo periodo, anzi, proprio il contrario. Andare avanti così, con i due giocatori principali scontenti, non sarebbe stato possibile. E, così, ecco l’addio.
La separazione tra i Knicks e Jackson arriva però in un momento molto delicato, a tre giorni dall’inizio della free-agency. Una sessione di mercato importante per New York, dove ci sarà, tra le altre cose, da dirimere la questione proprio riguardante Anthony ed un possibile passaggio ai Cavs (ma non c’è la volontà di liberarlo). Ora bisognerà capire chi porterà avanti il mercato in casa newyorkese (il proprietario Dolan vorrebbe Masai Ujiri, ora ai Raptors), per provare a rendere un po’ più competitiva la squadra, reduce da una stagione al dodicesimo posto ad Est, con 31 vittorie e 51 sconfitte. Di sicuro, non sarà più Phil Jackson a gestirlo.