Quali prospettive per i Boston Celtics? Dubbi e certezze della prossima estate
La stagione dei Boston Celtics è terminata esattamente come la scorsa, ossia contro Lebron James in finale di conference, ma le prospettive sono completamente diverse rispetto ad un anno fa.
Oltre al risultato (una sconfitta in Gara 7 che poteva essere vinta, invece che un 4-1 senza appello), è cambiato radicalmente il contesto: soltanto 4 giocatori erano presenti lo scorso anno, e tutti hanno mostrato netti miglioramenti. Horford è diventato il perno imprescindibile di questa squadra, Jaylen Brown e Terry Rozier, pur deludendo nella "bella" contro i Cavs, hanno vissuto degli splendidi playoff, e Marcus Smart si è dimostrato un role player chiave, nonostante le pessime percentuali al tiro, influenzate dall'infortunio al pollice.
Ma proprio Smart rappresenta uno dei pochi nodi della prossima estate: il suo contratto è in scadenza, e non sembra intenzionato ad accettare la qualifying offer di circa 6 milioni, un aumento rispetto agli attuali 4. L'esterno dei Celtics ritiene (giustamente) di valere anche di più dei 14 milioni che i Cavs possono offrire prima di sforare il cap, e per quanto vi sia stima reciproca tra Smart, che adora, ricambiato, i suoi compagni, e la dirigenza, Ainge non può impegnare troppi soldi per un giocatore che è comunque un comprimario, con una situazione contratti abbastanza ingolfata. Il dubbio resta, e la possibilità che il cuore prevalga sul portafogli esiste, ma secondo fonti di ESPN è improbabile, come indirettamente confermato dalle parole di Smart stesso nel post-gara. Stessa problematica potrebbe presentarsi con Terry Rozier, ma complice il contratto non ancora in scadenza ed a cifre assolutamente di saldo, "Scary Terry" potrebbe rimanere come essere speso per delle scelte di alto valore.
Tuttavia, le note positive per i Celtics sono decisamente maggiori, con un roster compatto, capace di salire di livello che aspetta soltanto il rientro delle due stelle Gordon Hayward e Kyrie Irving: Boston ha fatto molto bene in questi playoff, ma la sensazione è che nei momenti clou siano mancate proprio loro, con il solo Jayson Tatum (stellare in Gara 7), incapace di reggere da solo l'urto di un mostro come Lebron. Ma Tatum ha solo 19 anni, ed è già una stella: con queste premesse, e due stelle in più nel mix, il futuro è decisamente roseo al TD Garden.