NBA Finals: I Warriors festeggiano all'OT, i Cavs perdono Irving
I Warriors iniziano la partita sentendo il peso della responsabilità di giocarsi l'ultimo atto della stagione, ma dopo le difficoltà iniziali, rimontano, si spaventano sull'ultimo possesso dei regolamentari, poi complice anche l'infortunio di Irving dominano l'overtime e vanno 1-0.
I Cavs iniziano la partita dimostrando agli avversari che il primo impatto con le Finals non è così semplice come si è soliti dire, infatti LeBron James segna la strada e i suoi escono dai blocchi di partenza con grandissima veemenza. Kerr chiede ai suoi di giocare al solito ritmo seguendo il flusso, ma la mira è davvero deficitaria anche su tiri tutto sommato comodi. Gli avversari, invece, sono decisi e presto raggiungono anche i 13 punti di vantaggio grazie a James e Irving.
Quando si alza il voltaggio della difesa di Golden State parte la rimonta che ha il suo compimento nel momento in cui Curry s’iscrive alla partita. Sono tutti suoi gli otto punti consecutivi che portano dal -3 al +5 e con l’Oracle Arena in subbuglio Blatt ferma la partita.
L’attacco di Cleveland non brilla certo per varietà, ma quando LeBron James è in missione e segna da fuori, diventa bella la monotonia di affidargli la palla e vederlo creare. Il re si fida molto di Mozgov e lo coinvolge in diversi pick and roll con il russo che si erge a terza punta della squadra.
Irving mette a segno qualche fendente che fanno ben pensare sulla sua condizione atletica e si va al riposo con la partita in sostanziale parità.
Sono ancora gli ospiti a uscire bene dalla pausa, riportandosi a +5. Dopo un primo tempo piuttosto silente e di sofferenza da parte di Klay Thompson, spesso coinvolto in cambi difensivi su James, arriva il suo momento e la squadra lo cavalca subito. Nel momento in cui entra in ritmo nel terzo quarto è l’ancora di salvezza e inscena una sfida con James che ha già i connotati epici. Si scambiano canestri con LeBron che silenzia ripetutamente la Oracle in un quarto periodo leggendario. L’idea di Blatt è forzare il cambio difensivo e lasciare a LeBron carta bianca, con risultati d’incredibile concretezza che lo portano a scollinare oltre i 40 punti. Il sussulto d’orgoglio dei padroni di casa arriva con due canestri d'Iguodala che propiziano la rimonta. Nel finale sembra portare addirittura alla vittoria quando Curry batte Irving e sembra avviato a un facile appoggio. L’orgoglio di Kyrie stoppa la palla e regala l’ultimo possesso ai suoi con James che sbaglia il tiro e Shumpert che rischia di pescare il coniglio dal cilindro. Si va all’overtime.
Qui succede tutto ciò che non si vorrebbe vedere, quando su un crossover Irving cade a terra tenendosi il ginocchio. Sul ribaltamento di fronte Iguodala pesca Barnes in angolo che segna la tripla della fuga. Sul timeout Kyrie lascia il campo con una pesante zoppia nel diffuso dispiacere di ogni tifoso di basket e Cleveland su questa immagine lascia la partita, cedendo il passo alla maggior rotazione e freschezza dei Warriors che dominano il prolungamento e vanno 1-0