Leader, talento e grande gruppo: così la Slovenia è sul tetto d’Europa

“Una squadra di grandi uomini, prima che grandi giocatori”, così Luka Doncic ha commentato il trionfo europeo sloveno. Parole da veterano, da elemento esperto, non da un ragazzino da 18 anni, nel giorno del trionfo più importante della carriera. La sua giovanissima età ed esuberanza si vede qualche minuto più tardi, quando fa irruzione nel corso della conferenza stampa ed innaffia di spumante Dragic, Prepelic e coach Kokoskov. E’ questo il simbolo della Slovenia campione d’Europa: un mix di genio e sregolatezza, con la voglia di giocare assieme e provare a scrivere la storia.

E così è stato, per una delle squadre più belle viste negli ultimi anni, capace di chiudere imbattuta una rassegna così dura e complicata come un campionato europeo, con nove partite da giocare nello spazio di poco più di due settimane. Un faro come Goran Dragic, la stella nascente del giocatore del Real Madrid e poi tanti elementi non certo stelle all’interno di questa nazionale, ma anche nelle rispettive squadre di club, però tutti in grado di portare il contributo giusto al momento giusto. Anche sapendo fare a meno dei propri leader, come accaduto nei momenti decisivi della finale.

Il tutto sotto la regia di un grande allenatore come Igor Kokoskov. Sì, diciamo grande perché non è certo da tutti decidere di lasciare fuori la propria stella più lucente, tra l’altro dopo 35 punti in tre quarti, e lasciare spazio agli altri elementi della squadra, perché meno stanchi fisicamente. Oltre a questo, ha soprattutto creato un vero gruppo, riuscendo a far rendere ognuno al massimo, in base alle proprie caratteristiche. Inserendo anche un elemento ‘esterno’ come Anthony Randolph, che si è perfettamente integrato in un gruppo già da tempo assieme. Portando un contributo decisivo. 

L'URLO DI DRAGIC: "E' IL TRIONFO DEL POPOLO SLOVENO"