Final Eight 2019: super Diener, Virtus ko e Cremona fa la storia
La prima volta della Vanoli Cremona, alla Segafredo Bologna non riesce il replay dell’impresa di due giorni fa contro Milano. E’ Travis Diener a guidare la squadra lombarda alla prima finale di Coppa Italia della sua storia (102-91): il veterano (26 punti) spacca il match con il 6/7 dall’arco del primo tempo, con cui si passa dalla parità al +16, per poi non guardarsi più indietro, anche con le grandi giocate di Crawford e la solidità di Mathiang sotto i tabelloni. La Virtus trova un grande Aradori, il migliore della stagione, ma viene tradita dagli altri big, in particolare in un primo tempo dove il trio Punter-Taylor-Moreira mette assieme 6 punti complessivi. La reazione della ripresa porta al massimo a -4, ma non basta per completare la rimonta.
Sacripanti sceglie Kravic e lascia fuori Qvale, cambiando così i lunghi rispetto alla gara dei quarti, ma l’avvio del match è di marca cremonese, anche per una difesa virtussina non impeccabile sui tiratori avversari, in particolare Diener. Il +8 dura, però, pochi minuti, visto che prima M’Baye e poi Kravic firmano riaggancio e sorpasso, facendo esplodere i circa 2.000 bolognesi giunti a Firenze. Tocca ad Aradori lanciare il parziale Segafredo, con 10 punti in pochi minuti, a cui risponde la coppia Crawford (11 punti in 5’)-Mathiang, per un allungo cremonese, volando a +10 (50-40 al 17’).
Il parziale lombardo prosegue anche nei minuti successivi, quando l’ex Sassari giunge a quota 18 personali (6/7 da 3) e c’è anche Ruzzier a colpire dall’arco, per una partita improvvisamente dominata dalla Vanoli (59-43 al 19’). La squadra di Sacchetti non trova canestri dal campo per quattro minuti, in avvio di ripresa, la Virtus approfitta di un’antisportivo a Crawford per tornare sotto la doppia cifra di ritardo, per poi riaprire tutto con la tripla di Punter (69-65 al 29’). Cremona ritrova la mano nel momento del bisogno: tripla di Aldridge, Diener va al ferro e Ricci firma il nuovo +14 a 6’ dalla fine. E’ il break decisivo, perché le ‘V Nere’ tornano a -6, ma sprecano due occasioni ed è festa per i lombardi.