Cremona e Brindisi, la prima volta non si scorda mai: ecco la Finale
Impronosticabile ma meritata. Da un lato una squadra capace di controllare abbastanza nettamente le sue due partite, conquistando i due successi più netti delle sei partite viste finora a Firenze, dall’altra una reduce sì da sette vittorie consecutive (contando anche il campionato) ma protagonista di grandi rimonte, fatte (ai quarti) e quasi subite (in semifinale).
Vanoli Cremona e Happy Casa Brindisi saranno, questa sera, le protagoniste della finale della 43esima edizione della Coppa Italia, la ventesima con il formato delle Final Eight. Per il secondo anno consecutivo approdano in finale due squadre al primo atto conclusivo della loro storia, con il Mandela Forum di Firenze (praticamente soldout, rimangono in vendita pochi biglietti) che è quindi teatro di grandi sorprese.
Si sfidano due squadre il cui precedente in campionato non è lontano nel tempo: Cremona sbancò il parquet di Sassari lo scorso 26 dicembre, con la migliore prova stagionale di Peyton Aldridge. È una sfida nella sfida per Meo Sacchetti, che approda per la terza volta in carriera in Finale di Coppa Italia con la consapevolezza che una vittoria lo renderebbe il secondo allenatore nella storia, dopo Ettore Messina, a conquistare le Final Eight con due squadre diverse.
Prima di approdare nella scorsa stagione a Cremona, infatti, Sacchetti passò una stagione a Brindisi, portata alle Final Eight (come tutte le squadre allenate in carriera in Serie A) ma conclusa fuori dai playoff. Il CT della Nazionale non è l’unico ex della finale: in casa Brindisi c’è quel Nicolò Cazzolato che nel 2016 firmò la tripla decisiva per portare Cremona al supplementare nel quarto di finale contro la Sassari (di Sacchetti) campione in carica, per quella che fu prima vittoria della Vanoli alle Final Eight.
Occhi puntati poi su quelli che saranno i protagonisti principali della finale, papabili candidati MVP in caso di vittoria della propria squadra: Brindisi può sfoderare il poker d’assi formato da capitan Banks, Chappell, John Brown e Riccardo Moraschini; per Cremona, invece, occhio all’eterno Travis Diener, a Mangok Mathiang, a Wesley Saunders e Andrew Crawford. Ma in una finale, specialmente una finale tra due “outsider” alla prima esperienza, a decidere possono essere i più piccoli dettagli.