Bianchi: “Un’altra grande Final 8”. E su NextGen, conti e futuro…
“Un’altra edizione di Final Eight per la quale siamo molto soddisfatti… e siamo anche riusciti ad influenzare anche le condizioni climatiche”, con una battuta Egidio Bianchi inizia il consueto bilancio delle finali di Coppa Italia. “Un evento che si sta dimostrando sempre non più scontato sul campo, con un pathos particolare - ha proseguito - e con un ulteriore passo avanti per il pubblico”. Il numero degli spettatori è “cresciuto dal 6% rispetto al 2018 ed abbiamo avuto un aumento del 10% negli incassi. Ieri abbiamo avuto il record tra le due edizioni di 6.723 spettatori. Un grande numero”.
Ma questo non porterà, probabilmente, ad il ritorno ad un palazzo più grande: “E’ un elemento da valutare, ma la dimensione la reputa sufficientemente importante e per la quale noi possiamo lavorare con il territorio, nello stesso dipende da quale sia la location”. F8 al Sud? “Assolutamente sì, è uno dei temi che toccheremo nel confronto con i club. Non escludiamo nessuna sede, anche se dovremo vedere se restare in una sede neutrale o meno. Firenze? Non escludiamo niente, faremo una riflessione e poi decideremo”. Gli impianti sono un tema chiave: “Vogliamo fare un passo avanti, con impianti polifunzionali e vissuti 365 giorni all’anno. Questo è il vero trade-off per portare valori ai nostri club”.
Quest’anno però ci sono stati tanti problemi economici e club in difficoltà: “Abbiamo un progetto che vareremo nel giro di poche settimane che ha un elemento essenziale, deve essere armonizzato con le norme federali. Partiremo già dalla prossima stagione. Per chiarezza, trasparenza e logica del fair play, anche nei comportamenti”. Anche i calendari della prossima stagione, con l’ampliamento di Serie A ed Eurolega, sono un tema caldo: “Non ci sono punti fermi in assoluto, ma abbiamo delle idee. Le metteremo in fila, ne parleremo con le istituzioni europee, con Eurolega e Fiba. L’obiettivo mio personale è rimanere a 7 partite la finale. Tornare presto a 16 squadre in A? Non abbiamo questo tema al momento sul nostro tavolo, lo capiremo nella risistemazione che dovremo fare”.
Quest’anno si è giocata la NextGen Cup (“Un successo straordinario”), vinta da Trento su Reggio Emilia, ma c’è già il prossimo passo, cioè far nascere la Junior League, un campionato Primavera di basket: “La Fip lavorerà con noi e l’idea del prossimo anno è di far partire una Junior League, al seguito del campionato maggiore, per ragazzi tra 18 e 21 anni, ma anche più giovani se in grado di giocare. Il meglio dei giovani che si affrontano tra di loro, per essere poi portati seriamente nei roster di Serie A”. E sull’ipotesi di far giocare anche gli infortunati delle prime squadre: “Un’idea interessante, ma non vogliamo togliere l’idea di un campionato per quella fascia d’età prevista. Stiamo affinando il tutto”.