Summer League 2017 - day 6: Dallas sul tetto di Orlando, Utah ancora vincente
Oggi inizia la Summer League di Las Vegas, per cui era giornata di gare finali sia ad Orlando, che a Salt Lake City, ecco i verdetti.
I New York Knicks riescono finalmente a vincere una gara, imponendosi 91-72 sui Miami Heat, in calo nelle ultime uscite della competizione in Florida e a cui non è bastato il ritorno sul parquet di Adebayo. Partita sempre in controllo dei newyorkesi, presi per mano da Dotson, che con i 20 punti 9 rimbalzi conferma il suo processo di crescita nelle ultime gare, con l’altra guardia Randle che aggiunge 16 punti 6 rimbalzi. Hayes e Kornet vanno in doppia cifra, mentre deludono Plumlee e Labeyrie. Per Miami vanno in doppia cifra i soliti sospetti: Adebayo (13 ma 1/10 dal campo), White (12+12 e meritevole di conferma) e Perrantes (11). Con l’eccezione di Williams (14) il resto dell’armadio produce poco o nulla.
Bella sfida quella tra Charlotte e Orlando. Mancavano le prime scelte ma l’equilibrio e la voglia delle due migliori formazioni di questa fetta di Summer League si è fatta vedere. La spuntano alla fine gli Hornets, con un Bacon sublime: domina sul campo, in penetrazione e con tanti spin move che lasciano impressionati, col tabellino che alla fine recita 29 punti e 8 rimbalzi. Quando a fine gli partita gli comunicano che arriverà, poi firmata, la proposta di un triennale, a due anni garantiti, scoppia in lacrime, ma è meritato. Domina in vernice e fa valere la sua esperienza Johnny O’Bryant, che magari può diventare interessante per l’Europa: 23 punti e 5 rimbalzi. Senza Graham, carretta in difesa per Weber, che comunque chiude con 16 punti, 5 rimbalzi e 4 recuperi, mentre delude Kris Joseph che tanto stava facendo bene con 0 punti in 33’. Per i Magic dominio in vernice di Karnowski (20+9), Gray buono dalla panchina (14+4 assist), ma dal quintetto il solo Georges-Hunt è poco (18+5). Delude ancora Iwundu, minuti per Markovic, non ripagati da una prestazione all’alltezza. Finisce 86-78.
Tra Thunder e Pacers finisce 80-89, in un match che è salito di tono con l’approssimarsi del quarto periodo. Solo due punti dalla panchina per OKC, presa per mano da Christon (21) e dal solito Dakari Johnson (15). Per Indiana invece 17+3+2 per Stokes, 17+5 per Long uscito dalla panchina, 13 per Leslie.
Nella finalissima è necessario l’overtime. Detroit conduce per tre quarti di gioco, ma nell’ultimo periodo è messa in ginocchio da Dallas, che prima la costringe a 5 punti, poi ha il tiro anche della vittoria, che però non va a bersaglio, ed è overtime. Nel prolungamento Mavericks sempre avanti, Kennard si erge da solo a rispondere presente, ma un pick and roll con un cambio sbagliato permette a Motley (18+10) di imbucare il canestro della vittoria, con la preghiera di Pierre Jackson che per poco non scrive l’incredibile. Per Dallas ci sono 28+5+6 per Buyks, 13 per Ding, 10 per Montero e 9 in uscita dalla panchina per Jaime Smith, che si gioca anche il supplementare. Per Detroit brutta serata al tiro per Ellenson, ma ci pensano Jackson (22+8 ass) e Kennard (24+5) a tirare avanti la squadra. Dallas vince la sua finale ed alza un trofeo.
Senza Fultz, che rimane seduto per tutta la gara i 76ers portano a casa la prima vittoria del prestagionale, con un quarto periodo da protagonisti che vale il 94-86, dopo che in chiusura di terzo quarto Jean Charles (6 ma tanta energia) e soprattutto Forbes (21) sembravano averla chiusa. Philadelphia risponde con la sua panchina, visto che il quintetto vede il solo Korkmaz (10) andare in doppia cifra. Bolden ne mette 16 con 8 rimbalzi, Miles 18+7, Austin altri 15 e il successo arriva. Per Tarczewski, 4 punti (1/2 dal campo 2/2 dalla lunetta) e 1 rimbalzo in 10’.
In una partita maschia e senza esclusione di colpi, Utah batte Boston 68-65, ma è lo scontro sul campo tra i due rookie Mitchell e Tatum ad accendere la contesa. Il folletto dei Jazz ne mette 8 con 3 assist e 4 recuperi, ma fa giocate da campione. Viene quasi allo scontro con un nervoso Tatum, che incappa in una serata da 12 punti e 12 rimbalzi, ma anche tante, troppe palle perse, ma si “vendica” con un crossover che fa letteralmente sedere il prodotto di Duke. Per Utah, altra buona serata per Exum (16), mentre il buon Julian Wright gioca molto ed è concreto (8+5). Per Boston, che ha alternato momenti di buona pallacanestro ad altri rivedibili, ci sono 17 punti di Nader e 9 per Bird, mentre Zizic continua a mettere, gara dopo gara i suoi mattoncini (9+7).