Quintetti: Kobe più votato, a ruota Curry e James, dentro Lowry e fuori Green

Era preventivabile il dominio di Kobe Bryant che parteciperà da protagonista alla sua ultima partita delle stelle. Sarà la sua festa.
22.01.2016 07:49 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Quintetti: Kobe più votato, a ruota Curry e James, dentro Lowry e fuori Green
© foto di ESPN twitter

Non c’erano dubbi riguardo al fatto che tutto il mondo del basket avrebbe voluto vedere Kobe Bryant in quintetto al suo ultimo All Star Game. E’chiaro che la sua convocazione/acclamazione non sia lo specchio della sua stagione, bensì della sua carriera, infatti gli 1,9 milioni di votanti che hanno scelto lui avranno l’onore di vederlo per l’ultima volta (la diciottesima per lui) in campo.
Kobe ha tenuto dietro rispettivamente Steph Curry e LeBron James, mentre c’è delusione per la non chiamata tra i primi cinque di Draymond Green.


Western Conference: Kobe Bryant, Steph Curry, Russell Westbrook, Kevin Durant, Kawhi Leonard.
Questo è il quintetto della Western Conference che ridefinisce in modo tutto suo i ruoli. Nessun vero playmaker, nessun vero centro, nessuna vera ala grande, ma cinque giocatori incredibili, con la coppia Westbrook-Durant al quinto All Star Game assieme, battendo Kemp e Payton, con Durant che ha segnato almeno trenta punti negli ultimi quattro appuntamenti. Steph Curry è il più votato dietro a Kobe Bryant con 1.6 milioni e giocherà a Toronto in un posto che è stata la sua casa per un periodo in gioventù. Come detto, Kobe è il più votato e tutto il mondo del basket è felice di vederlo al suo ultimo show: “Sarà un momento speciale –ha detto Dwyane Wade- e omaggeremo un grandissimo campione”.
Meritatissima anche la chiamata di Kawhi Leonard, che però delude molti estromettendo Draymond Green dai primi cinque.

Eastern Conference: LeBron James, Kyle Lowry, Carmelo Anthony, Dwyane Wade, Paul George.
LeBron James è alla dodicesima apparizione consecutiva alla partita delle stelle ed è a soli due punti dal miglior marcatore ogni epoca, Kobe Bryant, ma detiene già il record di triple con 27. E’ stato l’unico altro giocatore insieme a Curry e Bryant a ricevere più di un milione di voti. A fargli compagnia ci sarà il padrone di casa Kyle Lowry che si è meritato la chiamata con una stagione notevole (unico altro giocatore della Eastern Conference oltre a James con 20+5+5) che gli ha permesso di recuperare ben 32000 voti di ritardo rispetto a Kyrie Irving nell’ultimo rilevamento statistico.
Un altro affezionato partecipante a queste kermesse è Carmelo Anthony che è il giocatore con più presenze (9) senza aver mai partecipato a una finale NBA e in questo caso ha superato Pau Gasol nella selezione per la miseria di 360 voti. Anche Dwyane Wade è alla sua dodicesima apparizione e anche lui è stato chiamato forse più per la sua carriera, che non strettamente per la stagione in corso, mentre Paul George ha meritato la chiamata guidando i Pacers in un inizio di stagione ai confini della realtà.

Le reazioni sui social network sono state disparate, con i protagonisti a ringraziare apertamente i propri fan. La mamma di Draymond Green ha dimostrato il suo disappunto dicendo che questa è una selezione sulla popolarità e non sul basket giocato (cosa peraltro non lontana dalla verità), corroborata anche dal figlio Draymond che ha dimostrato umorismo riprendendo le parole della mamma.
Contento anche DeMar DeRozan per la chiamata nei primi cinque del “suo piccolo fratello Kyle”, che gli ha risposto poi di essere più vecchio di lui in verità.
Sarà la festa di Kobe e, popolarità o meno, ogni appassionato lo avrebbe voluto vedere su quel parquet, con buona pace di Draymond che si è comunque portato a casa un paio di scarpe con dedica dopo l’ultimo Lakers-Warriors e potrà aspettare un altro anno per giocare in quintetto.