Niente da fare per Messina, il Rising Star è di Team USA con Lavine MVP
Non c’è tipo di partita più lontana dell’All Star Game dalla concezione di basket di Ettore Messina che ha allenato la squadra del resto del mondo contro gli Stati Uniti nel Rising Star Game.
Il finale è come sempre piuttosto rotondo con gli americani che hanno vinto 157-154 e con Zach Lavine nominato MVP grazie ai suoi 30 punti. La guardia di Minnesota ha collezionato un solo voto più di Kristaps Porzingis, anch’egli fermatosi a 30 punti realizzati.
Della partita è difficile parlare, quindi snoccioliamo qualche cifra e qualche indice di gradimento:
Gli Stati Uniti hanno avuto ben quattro giocatori sopra i venti punti, e il rookie dell’anno Karl Anthony-Towns si è fermato a 18, mostrando che a lui piace il basket giocato e non ballato.
D’Angelo Russell ha prodotto 22 punti e 7 assists in 25 minuti d’ultilizzo sebbene si sia dovuto guardare tutto il quarto periodo dalla panchina, scenario non nuovo per lui. Contrariamente a quello detto per Towns, questo match è fatto dal sarto per l’MVP Lavine che con qualche tripla e un buon riscaldamento per la gara delle schiacciate di questa notte si è portato a casa il trofeo. Bene anche Jordan Clarkson che dopo aver iniziato con 4-5 da tre punti, si è fatto un po’ prendere la mano sbagliandone poi otto delle nove successive. I peggiori in campo per il team americano sono stati senza dubbio Marcus Smart ed Elfrid Payton che hanno collezionato tre punti in due (tutti di Smart).
Per il resto del mondo i peggiori in campo sono stato Bogdan Bogdanovic che non si sposa per caratteristiche e logica a una partita del genere e Trey Lyles autore di due punti con 1-6 dal campo.
Chi invece ha giocato alla grande è Kristaps Porzingis che come detto è andato a un voto dall’MVP in losing effort e anche Emmanuel Mudiay che con i suoi 30 punti ha insidiato il compagno come miglior giocatore della sua squadra. Anche Andrew Wiggins non è stato a guardare con i suoi 29 punti, ma ha lasciato il proscenio ai compagni in cerca di affermazione.
Nell’altro evento della nottata, Kevin Hart ha dovuto cedere il passo nel Celebrity Match agli avversari dopo essere stato sul campo il costante MVP della partita. Passato in panchina doveva condurre i suoi americani alla vittoria contro i Canadesi, ma Drake si è dimostrato più freddo e cinico nelle rotazioni portando alla vittoria i suoi per 74-63. Nonostante Hart abbia provato la furbata di togliersi la giacca da coach e giocare non c’è stato nulla da fare: a casa di Drake non si passa.