E’ la notte delle stelle, c’è l’All Star Game: “Un sogno essere qua”
Dal Super Bowl all’All Star Game NBA. L’America vive la seconda domenica di grandi emozioni legate allo sport e non solo: se la finalissima NFL è l’evento dell’anno, la notte delle stelle del basket è una delle più spettacolari. C’è chi è alla prima convocazione, come Draymond Green, uno dei rappresentanti degli straordinari Golden State Warriors di questa stagione: “E’ una bellissima sensazione - le sue parole - Un sogno che si realizza. Ho sempre visto l’All Star Weekend in TV, ora posso farne parte ed è davvero speciale. L’atmosfera è fantastica e sono onorato di farne parte”.
La convocazione arriva anche grazie ad un’annata clamorosa, con la possibilità di stabilire il nuovo record NBA di vittorie, superando gli storici Chicago Bulls di Michael Jordan: “L’unico nostro obiettivo è il titolo. Se vinciamo 73 partite e poi non vinciamo il campionato, non importerebbe niente a nessuno”. Se Green è alla prima esperienza, quello di questa notte sarà l’ultimo All Star per Kobe Bryant. Ed è lui il personaggio di questa edizione: “E’ un’icona globale nel mondo del basket e non solo - dice di lui Kevin Durant - Un modello per i giovani, con una carriera impossibile da superare”.
Ma KD battaglierà con Il Mamba per il titolo di MVP: “Lasciarlo a lui? Io gioco sempre per vincere…”. Quest’anno ci sarà il primo All Star fuori dai confini statunitensi, a Toronto, e si parla di un possibile futuro anche in Europa: “Sarebbe divertente - prosegue la stella di Oklahoma City - Ovviamente i viaggi sarebbero un problema, ma sarebbe bello provare”. L’unico rappresentante non europeo sarà Pau Gasol, convocato tra l’altro per l’infortunio di Jimmy Butler: “Sono orgoglioso di rappresentare i giocatori non statunitensi. Kobe? Sarà emozionante, è prima un amico e poi un ex compagno”.