Chiamatelo Draymond "Magic" Green
“Straordinario” e’ stato il commento di Green al nickname “DrayMagic” datogli da Isiah Thomas durante una recente apparizione in TV dell’ex Pistons.
Con Magic, l'ala grande di Golden State, condivide due cose: la provenienza dal College (Michigan State) e la straordinaria capacita’ di passare la palla.
Chi dice che e' lui il vero il playmaker in casa Warriors non sbaglia per nulla. Non a caso infatti, con 7.5 assist di media, e’ il giocatore con piu’ assist (segue Curry con 6,3).
Ci sono poi le triple doppie, 7 totali in questa stagione e ben 3 di fila con quella messa a segno nella vittoria casalinga contro gli Hornets. SportCenter fa notare come le 3 di fila siano state messe a segno da soltanto quattro giocatori (Grant Hill, Lebron James, Russel Westbrook e Jason Kidd) nelle ultimi venti stagioni. Ah poi c’e’ anche la difesa dei Warriors di cui Green ne e’ l’assoluto leader.
Le doti di passatore di Draymond sono balzate agli occhi di tutti ancora di piu'; impressionanti infatti le ultime due partite, giocate per lo piu’ senza Curry (infortunio alla gamba sinistra) e dove il numero 23 ha messo a referto: 30 assist totali. Nell’overtime con Denver, Green ha messo a segno cifre che raramente si sono viste nella storia del gioco: 29 punti, 17 rimbalzi, 14 assist e 4 palle rubate. Secondo basketballreference.com soltanto Larry Bird ha fatto meglio: 30 punti, 17 rimbalzi, 15 assist, 1 palla rubata, 3 stoppate nella vittoria con i Washington Bullets (1 aprile 1987).
Se Green mantiene questo livello di gioco e queste medie: 15.1 punti, 7.4 assist, 9.3 rimbalzi, 1.4 stoppate, 1.4 palle rubate ad allacciata di scarpe (Dray indossa le Lebron James), non solo sara’ presente all’All star game per la prima volta in carriera, ma sara’ in corsa per qualsiasi premio individuale della stagione. Vincendo poi alri anelli, il paragone con Magic Johnson a quel punto, potrebbe stare un po' stretto al giocatore dei Warriors.
Green tira meglio dal perimetro, Magic non e’ mai stato un grande tiratore da tre. Nessuno pero’ e’ stato letale come Magic in campo aperto. Entrambi sono dei grandi leader vocali. Green appare essere piu’ versatile in difesa potendo marcare praticamente tutti e 5 i ruoli.
E lo stesso Green non sembra sorpreso dale cifre e dallo spazio che gli stanno riservando i media quest’anno:
“Non direi di essere sorpreso da me stesso. Ho sempre avuto fiducia in me stesso”.
Sul ruolo da playmaker:
“La palla e’ nelle mie mani molto di piu’ che in passato e mi sono abituato a questo ruolo. Vedo i compagni fare un taglio e cerco di servirli. Sono sempre stato un playmaker ma ora lo faccio molto di piu’ per il modo con cui la squadra gioca avendo uno come Steph”.
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Sergio Cerbone e' l'autore di Warrior un libro dove racconta la sua emozionante avventura a bordo campo NBA al seguito della squadra campione NBA. Leggi l'intervista.