Un sistema malato: contratti volanti ed esclusioni ad nutum
Quando durante la seconda guerra mondiale i nazisti invasero il Belgio, che si era dichiarato neutrale, la risposta dell'interno tedesco passò alla storia: "cosa sono i contratti se non meri pezzi di carta?". E l'immagine di un foglio strappato in mille pezzi affiora puntualmente. Che oggi, nel mondo della pallacanestro italiana possa parlarsi allo stesso modo in relazione alle ultime vicende, è purtroppo un dato di fatto che mal viene digerito da chi vive e sanguina per il cuoio e il parquet.
Il dettame dell'art. 1321 del codice civile descrive il contratto come l'accordo tra due parti che fissa, fa sorgere o estingue una obbligazione tra i contraenti, un accordo fondato su una volontà condivisa che crea una legittima aspettativa in coloro che lo firmano. Il tutto in un contesto che ha preliminarmente disciplinato quali sono i requisiti che quell'accordo deve avere e quali sono le ipotesi di default ad esso collegate.
Tuttavia se il sistema ha dei buchi o delle incongruenze, ogni predisposizione cartacea ha davvero rilevanza minima. Si pensava di aver toccato il fondo con le vicende legate a Forlì e Napoli nelle passate stagioni di A2, quando era stato concesso a franchigie senza garanzie economiche solide alle spalle di potersi iscrivere ad un campionato che di fatto sarebbe durato solo pochi mesi, prima di un fallimento ampiamente preventivabile sulla carta. Delle aspettative di coloro che magari in funzione di quella iscrizione erano stati costretti ad una categoria minore, neanche a parlarne. Doveva essere il day 0 allora, ma oggi le pagine dei giornali, per non parlare dei social, sono invasi da una polemica che sta scardinando il sistema, in maniera inequivocabile.
Si era già parlato di Caserta, della questione Sosa, di quella ammissione, firmata dal play dominicano, di non aver nulla a pretendere, e si era detto della discutibile validità legale di tali fogli, non autenticati da alcuna autorità. La vicenda che è seguita con controllo della Fip che non ha rilevato nulla e, a poche ore di distanza, il Bat Esecutivo legato a spettanze dovute a Mordente ha del paradossale. Come fa ad andare tutto bene due ore prima ed avere un blocco del mercato solo qualche ora dopo? La faccenda si infittisce, al di là della possibilità di altri Bat pendenti, sempre legati alla stagione della retrocessione si intenda, perché la politica di un campionato italiano ad una sola retrocessione fa scuola, nel senso che una squadra salva, inizia a programmare il futuro senza aver terminato la stagione.
Ora, non ci sarebbe nulla da dire se una squadra arrabattata e che ha centrato qualche vittoria contro avversarie dirette, raggiunto il suo obiettivo, magari si liberi di un contratto pesante. Qui però, e spiace dirlo visto che ancora parliamo della JuveCaserta, c'era una squadra che ha giocato alla grande una metà di campionato e poi ha avuto un calo a picco. E che ora, con il mercato bloccato in entrata, se Pesaro batte Cremona, potrebbe decidere di cedere Giuri e Cinciarini alle due bolognesi in A2, risparmiando e non poco. Non bisogna dire che solo lì c'è da obiettare. Sono altre e molte le squadre con Bat pendenti dalle scorse stagioni, ma se ne parla di meno.
Non bastasse questo inferno di fuoco, la Fip ha deciso di vietare 'alcuni' stranieri nella Serie C, con polemiche che ne sono giunte da parte di chi aveva fatto parecchi investimenti in tal senso, vedi Pavia e Sustinente e rispettivamente Henderson e Hawkins. Proprio l'ex Ole Miss ha iniziato un botta e risposta non da poco con il suo ex Gm per il comportamento, glissando sul finale su quel capitolo spettanze dovute che batte inesorabilmente come un martello su tutti gli addetti ai lavori. Lasciando stare quanto di vero possa esserci, smentite già sono arrivate in tal senso, è assurdo che una lega a metà campionato decida di escludere alcuni giocatori che fino a una settimana fa hanno dominato. Pavia ha un record di 23-1, Henderson è stato uno dei giocatori chiave, ora è escluso: cosa dire a quelle squadre che magari hanno perso per una tripla ignorante del fumantino giocatore americano? O, tornando indietro, magari a una Reggio Emilia che contro Caserta al completo ci ha perso andata e ritorno? Le domande restano, le risposte sono enigmatiche, ma la certezza è che non c'è chiarezza nel sistema, e senza porre un freno la deriva all'orizzonte è allucinante.