Storia e rivalità del derby d'Italia, domani a Bologna con diretta Rai 2
C’è un motivo se lo chiamano derby d’Italia. L’Olimpia ha vinto 28 scudetti, la Virtus ne ha vinti 15, in tutto fanno 43 cui si possono aggiungere cinque titoli europei. Sono le squadre più titolate d’Italia, con più continuità ai massimi livelli. E ci sono tante storie che si intrecciano nella partita di domenica 29 dicembre, ultima del 2019, in diretta su Rai 2 alle 15.30, orario insolita, copertura televisiva inedita che dice tutto. Si gioca alla Fiera di Bologna, in un padiglione che da qualche settimana è stato riconvertito a palasport per ospitare oltre 9.000 spettatori. Sarà tutto esaurito a Bologna. La Virtus comanda la classifica, l’Olimpia ha vinto otto delle ultime nove e cavalca una striscia di cinque successi consecutivi. L’allenatore di Bologna, Aleksandar Djordjevic, ha giocato e allenato l’Olimpia; l’allenatore dell’Olimpia, Ettore Messina, ha vinto tutto con la Virtus. L’anello di congiunzione è Dan Peterson che fu portato in Italia dalla Virtus e poi si trasferì a Milano diventando… Dan Peterson.
Nella storia dei playoff, le due squadre si sono affrontate in finale scudetto due volte. Nella stagione 1978-79 la Banda Bassotti di Dan Peterson – appena arrivato a Milano da Bologna – a sorpresa arrivò all’atto conclusivo della post-season contro la fortissima Virtus allenata da Terry Driscoll. Non ci fu storia e la Virtus vinse 2-0 (si giocava al meglio delle tre gare ma non ci fu bisogno della terza). Fu molto più combattuta la finale della stagione 1983/84: la Virtus vinse gara 1 a San Siro e conduceva anche gara 2, comodamente, quando Dino Meneghin venne espulso per proteste dal mitico arbitro pisano Giancarlo Vitolo (recentemente scomparso). Nonostante la perdita del suo centro, l’Olimpia eseguì una strepitosa rimonta e andò a vincere 75-71 rinviando l’assegnazione dello scudetto alla “bella” da giocarsi a Milano. Tuttavia, l’Olimpia dovette giocare quella partita senza Meneghin, squalificato. Ne venne fuori una gara punto a punto che venne risolta dalla Virtus con l’aiuto di dee errori dalla lunetta del grande Renzo Bariviera dopo una palla rubata dallo stesso Barabba sulla quale i bianconeri fecero fallo spedendolo in lunetta sul 75-74 Virtus. La partita si concluse 77-74. Fu l’anno della fuga di Earl Cureton che costrinse l’Olimpia a giocare la Coppa delle Coppe senza il suo sostituto Antoine Carr, che giocò parte di gara 3 con una coscia fasciata e correndo con grande fatica per un infortunio. Quella fu una delle finali più ricordate nella storia del basket italiano. Il coach della Virtus era il compianto Alberto Bucci: al suo fianco un giovane assistente di 25 anni. Ettore Messina.
In seguito, l’Olimpia ha eliminato la Virtus dalla semifinale scudetto del 1996, preparamdo il 25° tricolore biancorosso mentre l’ultima finale scudetto della Virtus, nel 2007, fu conquistata battendo proprio Milano in semifinale con Sasha Djordjevic come allenatore. Lo stesso Djordjevic che debuttò come allenatore dell’Olimpia sempre a Bologna contro la Virtus in un altro intreccio storico tra i due club più ricchi di storia con Varese e Cantù del basket italiano. L’ultima sfida tra le due squadre a livello di playoff risale al 2015 e Milano vinse nettamente 3-0.
La battaglia di fine anno è attesissima, per tanti motivi inclusa la presenza in campo di Sergio Rodriguez e Milos Teodosic, due dei più grandi playmaker europei dell’ultima generazione. Rodriguez tra l’altro prese il posto di Teodosic al CSKA quando il serbo andò nella NBA e il Chacho stava rientrando in Europa da Philadelphia. E se Rodriguez ha guidato la Nazionale spagnola, Teodosic ha fatto altrettanto con quella serba. Per essere più precisi, anche l’altro playmaker della Virtus, Stefan Markovic, gioca da anni in Nazionale e ha grande esperienza di EuroLeague. L’Olimpia a sua volta ha in Nemanja Nedovic un altro campione serbo che con i due connazionali virtussini ha vinto l’argento olimpico a Rio de Janeiro 2016. Allenatore di quella squadra, era proprio Djordjevic.
I precedenti dicono 101-72 per l’Olimpia. A Milano, il bilancio è 66-20 per l’Olimpia ma ci sono stata anche due gare in campo neutro, quarti di finale di Coppa Italia, a Torino nel 2012, vinta dall’Olimpia, e a Firenze nel 2019, sempre quarti di finale, con vittoria della Virtus. A Bologna siamo 51-35 per la Virtus. L’Olimpia ha vinto le ultime 12 partite della sfida in campionato, cinque nella stagione 2014/15 quando vinse il quarto di finale dei playoffs per 3-0. Lo scorso anno a Bologna vinse 88-79 con 26 punti di Mike James e 18 di Nemanja Nedovic. Nella storia dei playoffs, le due formazioni si sono affrontate 23 volte, bilancio 12-11 Olimpia nelle singole gare. E’ 4-3 Virtus invece nelle singole serie. L’ultima volta, appunto, nella stagione 2014/15 finì 3-0 per l’Olimpia.