Curry da Madame Tussaud, ma Under Armour ringrazia la figlia Riley

Steph Curry sta portando di peso i suoi Warriors al record di vittorie nella regular season e anche se nell’ultimo periodo ha perso un po’ di brillantezza la sua figura è ormai il simbolo dell’NBA.
Ieri si è recato al museo di Madame Tussaud a San Francisco per inaugurare la sua statua di cera che lo raffigura in un crossover con la maglia Warriors. Steph l’ha presentata con il sorriso sulle labbra, dimostrandosi divertito da tale riconoscimento e onore. Ovviamente all’evento c’era anche la figlia Riley che dapprima ha guardato con sospetto la raffigurazione del papà, poi con lui e un pochino di coraggio in più l’ha addirittura toccata prendendo immediatamente confidenza e diventando il solito show con foto e tonnellate di sorrisi.
Riley è ovviamente salita alla ribalta per le famose conferenze stampa in cui si infilava sotto il tavolo o faceva impazzire il padre durante le risposte, ma a lei l’Under Armour deve la firma del padre in uno dei più grandi affari che la storia recente del basket ricordi riguardo alle sponsorizzazioni.
Al termine del contratto con la Nike il ballottaggio per il rinnovo è partito presto, ma sembrava pura formalità per il colosso ritrovare una stella in ascesa, invece si è messa in mezzo la casa di Baltimora.
In realtà l’inizio della curiosità di Curry era stata suscitata da Kent Bazemore. Il rookie dei Warriors aveva siglato un contratto minore con la società di abbigliamento sportivo ed era stato letteralmente travolto dagli indumenti e le scarpe forniti gratuitamente dalla casa madre. Il materiale era talmente tanto che Kent ne distribuì alcuni pezzi ai compagni spiegando in modo entusiastico come fosse stato trattato con i guanti.
Curry, incuriosito dall’episodio e soprattutto interessato all’argomento, si è fatto prendere dalla nuova marca emergente. Ovviamente l’ultima parola è spettata alla famiglia e quando Steph ha portato a casa un po’ di modelli di scarpe e tute alla figlia Riley è arrivato il definitivo si.
In pieno stile uomo del monte la piccola è stata rapita subito dai colori e i modelli presi dal padre e lo ha aiutato nella decisione di firmare con loro, sostanzialmente mettendoli sulla mappa dell’apparel sportivo.
Ora Curry è rappresentato al museo di San Francisco, ha già in tasca il secondo MVP ed è pronto anche per il back to back. E’ facile capire dove sia stata proiettato Under Armour dopo tutto questo e che dovrà per tutta la vita una fornitura completa per Riley