Celtics: tanto talento concentrato, ma panchina corta

I Celtics ora hanno un assetto più o meno definitivo e devono trovare i ruoli.
01.09.2017 07:47 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Celtics: tanto talento concentrato, ma panchina corta

Ora che la trade tra Celtics e Cavaliers e realtà ed è diventata ufficiale da ambo le parti con un comunicato congiunto nella giornata di ieri, si può cominciare a pensare effettivamente quali saranno i valori in campo nella prossima Eastern Conference, visto che comunque la scelta 2020 elargita dai Celtics per ratificare lo scambio non influisce su nessuna delle due squadre nel breve periodo.

Boston porta a casa così un All-Star e un giocatore che dovrà essere il leader nei momenti più importanti, portando la propia esperienza e la sua capacità di essere clutch anche nei momenti decisivi di una potenziale finale. Di sicuro i palloni che scottano finiranno in mano a Irving, che avrà però nell’intelligenza di Al Horford una notevole spalla e soprattutto nel talento di Hayward un degno compagno. La presa di Kyrie solleva dalle responsabilità di go to guy l’ex Jazz che doveva ancora essere testato per quei livelli, ma ora potrà fare forse ciò che gli viene meglio, ovvero il secondo violino di una squadra di altissimo livello.
Il talento a disposizione di Stevens è lì da vedere, ma c’è qualcos’altro che ovviamente non convince appieno e dovrà essere messo sul piatto nella valutazione dei biancoverdi, ovvero l’aver perso il punto di forza del passato nella profondità del roster. Ora il tanto talento è “ammassato” nei primi cinque con apporti dalla panchina che devono essere del tutto testati.

“Di sicuro siamo una squadra diversa –dice Stevens- e molti dei giocatori che dovranno cercare di dare un contributo dalla panchina non avrà grande esperienza, ma noi dovremo fare il massimo per rendere al meglio. Fare previsioni ora su quali possano essere le gerarchie dopo il quintetto è difficile, perché potremo generarle solo giocando le partite e facendo esperienza. Sarà una bella sfida”.
L’aver perso il cuore pulsante dei gregari in Avery Bradley e Jae Crowder ovviamente fa diminuire il Celtics pride con cui i tifosi biancoverdi s’identificano, ma i dividendi riscossi mettono la squadra nella piena lotta per il titolo, cosa che nella precedente versione era perlomeno difficile preventivare (pur con il grandissimo livello raggiunto).
E’ facile aspettarsi una crisi di rigetto iniziale dove tutti dovranno capire il sistema di Stevens e trovare quindi spazi, angoli e responsabilità, ma c’è da stare certi che se dovesse clickare tutto nel modo giusto, anche i Warriors potrebbero temere la truppa biancoverde.