Serie A Awards, Round 13 | Bella Roma con Jefferson e Bucchi, e Mekel…
PG - Wes Clark, Cantù
Era atteso a risposte importanti, nel pomeriggio del secondo debutto brianzolo di Joe Ragland. E risposte ha dato, siglando il massimo stagionale e gli ultimi cinque punti di Cantù, nei 26” finali, che regalano una vittoria fondamentale alla squadra di Pancotto, visto che mettono quattro punti tra lei e il penultimo posto.
SG - Gal Mekel, Reggio Emilia
La partita della sua Grissin Bon contro l’Allianz Trieste ha decisamente poco senso e poca logica: continui capovolgimenti, colpi di scena, e la rimonta reggiana per vincerla alla sirena. Con un canestro dell’ex Mavericks, che si conferma leader e condottiero (17 punti e 7 assist) oltre le difficoltà di Johnson-Odom.
SF - Giancarlo Ferrero, Varese
La sua Varese stenta ad avere la meglio di una combattiva Pesaro, ma lui gioca da assoluto protagonista in una vittoria che mette la squadra di Caja più vicina alla zona playoff che a quella salvezza. Alla fine sono 27 punti, con career-high sfiorato, e 8 rimbalzi per l’MVP di giornata.
PF - Davon Jefferson, Roma
Le medie sono quelle che l’hanno reso un candidato MVP già nella scorsa stagione a Cantù (16.4 punti, 8.1 rimbalzi con il 59.5% da due), la prova di Trento è la seconda doppia-doppia stagionale. Che permette a Roma di sognare la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia.
C - Angus Brandt, Pistoia
Ingaggia un duello senza esclusione di colpi contro un giocatore in grande forma come Happ, e ne esce vincitore: il suo massimo stagionale regala a Pistoia il quarto successo casalingo consecutivo e l’uscita, per la prima volta in stagione, dalla zona retrocessione.
Coach - Piero Bucchi, Roma
Immaginare la Virtus con sette vittorie al 16 dicembre era impensabile. Immaginarla in piena corsa, quasi da ‘favorita’, per la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, altrettanto. Il suo lavoro a oggi gli vale il premio di coach dell’anno o quantomeno una delle primissime candidature, e Roma sogna in grande.