Pesaro si aggiudica lo scontro salvezza: Caserta retrocede in A2
La Consultinvest Pesaro supera la Pasta Reggia Caserta 80-70 e si guadagna, al termine di una gara tirata e caratterizzata da una straordinaria intensità, la permanenza in Serie A Beko. Per gli uomini di Vincenzo Esposito, che hanno comunque il merito di averci creduto fino alla fine, si aprono dunque le porte della A2.
Nonostante la straordinaria importanza della posta in palio, alla Adriatic Arena, le due squadre partono subito a marce alte, senza mostrare il minimo timore reverenziale. Tra le fila della Pasta Reggia Caserta si mette subito in evidenza un Carleton Scott da 8 punti in poco più di 4 con il ghiaccio nelle vene. Gli uomini di coach Paolini sono praticamente infallibili da 2 punti (5/7), ma Caserta lo è altrettanto dall'arco (5/7) ed il punto in più fa tutta la differenza del mondo (13-21). La Consultinvest prova allora ad aumentare la propria intensità sia in difesa che in attacco e, grazie all'atletismo straripante di un Wally Judge da 12 punti, si porta addirittura in vantaggio con il primo canestro dal campo di Miles (31-30).
Improvvisamente si spegne la luce per i due attacchi che si lasciano prendere da un pizzico di frenesia di troppo, perdendo il ritmo e sporcando le proprie percentuali. A sparigliare le carte ci pensa, come spesso accade in questi casi di grande equilibrio, uno dei protagonisti meno attesi, Nicholas Crow, che con due bombe micidiali consente ai padroni di casa di andare al riposo lungo sul 46-43.
Il copione della sfida non cambia ad inizio secondo tempo quando Pesaro, complice la delicata situazione falli degli ospiti ed uno sciocco tecnico preso da Ivanov, ne approfitta per cercare l'allungo decisivo toccando il primo vantaggio in doppia cifra della sfida (60-49). L'attacco bianconero prosegue nel proprio momento di rottura prolungata e tra le fila della Consultinvest si erge in cattedra un sontuoso LaQuinton Ross che con i suoi canestri fa letteralmente esplodere il pubblico della Adriatic Arena. Dall'altra parte Domercant continua a sparare a salve e per la Juve è notte fonda. Improvvisamente, sulle ali di un Ronald Moore ritrovato, gli ospiti piazzano un break di 4-11 che sembra poter rimettere in discussione la partita e la sopravvivenza in Serie A, ma è solo un fuoco di paglia.
Alla Adriatic Arena finisce 80-70 la sfida che apre ai padroni di casa le porte del paradiso e condanna gli ospiti ad un periodo di purgatorio.