Cremona a Pesaro per non retrocedere, Caserta alla finestra
Scontro salvezza, o per meglio dire, sfida a chi vuole provare a non arrivare ultimo. Così sarebbe facile definire la partita tra Pesaro e Cremona. Divise da due punti in classifica, questa sfida si gioca sul filo di un equilibrio sottile tra due compagini che hanno cambiato tanto rispetto alla gara d’andata quando la squadra di coach Bucchi battè sul filo di lana grazie ad un Harrow scatenato la strenue resistenza degli uomini di Pancotto, che erano stati presi per mano da Holloway. Fu 71-73 Consultinvest, ma se guardate agli ultimi nomi appena citati da ambo le parti, beh, non ne troverete uno nei roster che prenderanno parte al match all’Adriatic Arena domenica alle 12.
Cremona forse ha smobilitato anche un po’ troppo una buona squadra, con Johnson-Odom non ha certo risolto quei problemi di playmaking che affliggevano la Vanoli da inizio campionato, mentre Pesaro è stata forzata a cambiare in corsa tra infortuni e dimissioni, che han portato nell’ordine coach Leka, Hazell e Clarke. Cambiare non significa vincere, i marchigiani lo sanno bene visto che dall’insediamento del coach albanese non hanno ancora vinto una partita, mentre i lombardi sembrano essere in un loop negativo che si riduce ad un problema più mentale che tecnico.
Sono tanti, forse troppi, e potrebbero pesare alla fine del campionato, quei finali punto a punto in cui Cremona ha dovuto alzare bandiera bianca, e forse la reale sconfitta della stagione che ha inciso e non poco sulla squadra in canotta celeste è quella di Caserta, altra squadra in crisi e che guarderà interessata al match dell’ora di pranzo. Quando la Vanoli, avanti di 18 lunghezze (così come era successo all’andata) al Palamaggiò al 28’ ha smesso di giocare in quei 12 minuti è come se un interruttore nella compagine lombarda si sia spento inesorabilmente. Quella sconfitta, che ha segnato anche un nefasto 0-2 contro l’unica altra compagine che sembra destinata alla parte meno nobile della classifica, è lo specchio di una squadra che l’anno scorso stupiva tutti e quest’anno lo fa altrettanto, ma non nel senso sperato.
Pesaro, nonostante il trend, può dirsi messa meglio (anche se il finale di Sassari – Cremona sarebbe degno di un talk show da approfondimenti e moviole per come è arrivata la sconfitta cremonese) ha comunque maggior talento a disposizione, magari non può garantirsi continuità, ma a roster c’è Thornton che, se in serata sa il fatto suo, Jones che è un pilastro dei biancorossi, Jasaitis che porta esperienza e i due ultimi innesti Clarke e Hazell che non sono certo timidi. Forse ai marchigiani manca quell’anima italiana per trasmettere anche ai giocatori stranieri cosa significa lottare per una piazza storica, per la maglia.
Un mezzogiorno di fuoco, quindi, con Cremona che non solo dovrà provare a vincere, ma anche a ribaltare il -2 dell’andata per mettersi almeno in pari con la Consultinvest e col naso avanti. Con Caserta impegnata, in pieno sfacelo dopo i recenti turbolenti momenti della situazione Cinciarini, a Brescia, una vittoria della Vanoli farebbe piombare i bianconeri nel caos, con una squadra in rotta e un mercato bloccato dal lodo Mordente. In caso di vittoria pesarese, invero, la Juve potrebbe decidere di far cassa cedendo Giuri e Cinciarini in A2 con le due formazioni bolognesi molto interessate alla cosa. Curioso come Caserta, che oggi saluta uno dei suoi “profeti” ovvero il musicista Fausto Mesolella, dovrà far il tifo per una squadra con cui non scorre certo buon sangue, e ancor di più contro Cremona, sempre vicina ai bianconeri per filosofia e per aver inciso il suo marchio, sempre con sportività, nella storia bianconera recente.