Il Barba non basta, i Warriors spazzano via i Rockets
I Rockets si presentavano alla Oracle Arena per evitare lo 'sweep' (come dicono da queste parti) contro i Warriors. I Warriors alla ricerca della loro 17esima vittoria tra le mura amiche. Oltre alle due squadre, poi, c'era anche la sfida nella sfida tra i due candidati all'MVP dell'anno James Harden e Steph Curry. E proprio Harden aveva commentato così prima della palla a due: "I Warriors non sono poi così forti".
HARDEN - Il barba parte forte e sono tutti suoi i primi 9 punti dei Rockets. I suoi 33 punti finali e il suo orgoglio però non saranno sufficienti: questi Warriors sono davvero inarrestabili in questo momento e senza un supporting cast adeguato, il solo Barba non basta.
ROCKETS NERVOSI - nel primo quarto Howard (piuttosto impalpabile stasera) si lascia andare e qualche spinta di troppo contro Bogut e gli altri lunghi Warriors e si rende protagonista di un tecnico che per poco non sfocia in un'espulsione. Nel terzo periodo con i Warriors sopra di 20, Trevor Ariza rifila una spallata a Curry che tenga di reagire ma viene subito fermato dai compagni. Tecnico per il giocatore di Houston. Nel finale sempre del terzo periodo è il turno di Josh Smith che in pochi secondi passa da un tecnico per proteste, a una palla lanciata contro l'arbitro che ovviamente gli costa l'espulsione.
THOMPSON - è un killer silenzioso, forse la vera arma in più dei Warriors di quest'anno. Si perchè Curry sono già un po' di stagioni che gioca a questi livelli, ma Klay è in crescita esponenziale e anche questa sera le cifre sono tutt'altro che da buttar via: 27 punti con 10-20 dal campo e 3-7 da tre. E con Harden costretto agli straordinari per marcarlo in difesa.
CURRY - come non citarlo? Rischiamo di ripeterci ogni volta, ma anche questa sera la sua gara è mostruosa: 22 punti, 7 su 12 da due e 3-5 da tre. Il pubblico che intona il canto MVP-MVP-MVP quando va a battere i tiri liberi dopo il tecnico ad Ariza. Mamma Sonya però si andrà a comprare qualche vestito nuovo perchè sono 5 le palle perse del figlio.
I NUMERI - i Warriors vincono 126-113 senza neanche troppi affanni, allungando quarto dopo quarto il vantaggio e arrivando addirittura al +30 nel terzo periodo. La panchina di Houston ha poi ridotto il divario. Le percentuali Warriors, come spesso accade quando giocano alla Oracle Arena, sono da capogiro: 50% da due, 44.8% da tre. Con questi numeri difficili batterli a casa loro.