Tutta la delusione di Gallinari: “Mi sono rotto di perdere”

Le parole degli azzurri, dopo la sconfitta con la Lituania e l'eliminazione della zona medaglie
17.09.2015 00:06 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Tutta la delusione di Gallinari: “Mi sono rotto di perdere”
© foto di Fiba

Tanta delusione e poca voglia di parlare per gli azzurri, dopo la sconfitta contro la Lituania, che estromette l’Italia dalla corsa per le medaglie. Chi non si sottrae, come sempre, è Danilo Gallinari ed il giocatore dei Nuggets esprime tutta la sua rabbia: “Mi sono rotto le palle di perdere, ma sono stati più bravi di noi - le sue parole - La freschezza? Può essere, ma a questi livello le energie devi averle, non può essere una scusa”. Più o meno lo stesso concetto di Andrea Bargnani, sicuramente il miglior azzurro “Abbiamo dato tutto, loro sono stati bravi a mettere i tiri da 3 punti”.

La gestione dell’ultimo possesso dei tempi regolamentari ha fatto discutere ed anche il Gallo non è contento: “Potevamo sicuramente prendere un tiro migliore per finire la partita, ma alla fine sono stati gli episodi a decidere”. Il ct Simone Pianigiani, invece, è arrabbiato per il metro arbitrale: “Dovevamo mettere quei tiri aperti - il primo rammarico - l’altra chiave è stata una partita sporca, piena di malizia, ginocchiate, contatti su ogni penetrazione, oltre ogni previsione. L’avevamo detto e, questo, ci ha penalizzato, perché è meno nelle nostre corde ed abitudini. Si parla tanto di pulire il gioco e poi…”.

Con anche una protesta sull’ultimo pareggio: “C’era un fallo chiaro su Gallinari e poteva darci il vantaggio. Poi loro sono stati più cinici”. Nicolò Melli sfoga la sua rabbia su Twitter: “C’è tanta rabbia e delusione - il suo ‘cinguettio’ - E’ svanito un sogno che coltivavamo tutti da tempo. Domani bisogna conquistare il preolimpico sul campo”. Si gioca alle 18.30 contro la Repubblica Ceca: “Come recuperare le energie? Non so se ci sono segreti particolari - chiude Gallinari - ma in qualche modo bisogna farlo”. Per non tornare a casa a mani vuote, come due anni fa.

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