Sacchetti: "Sembravamo bambini felici di giocare. Noi i più costanti"

Le parole di Meo Sacchetti, il coach della Dinamo Sassari, vincitrice per il secondo anno consecutivo della Coppa Italia.
22.02.2015 21:56 di  Luca Servadei  Twitter:    vedi letture
Romeo Sacchetti
Romeo Sacchetti
© foto di Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

La Dinamo Sassari di coach Meo Sacchetti, grazie al successo in finale contro l'Olimpia Milano si è aggiudicata la seconda Coppa Italia consecutiva della propria storia. I sardi, che sin dal primo giorno si sono dimostrati come la squadra più in forma tra le 8 pretendenti, hanno avuto la meglio grazie ad un inizio straordianario e ad un approccio perfetto alla gara: "Vincere un trofeo è sempre importante e vincerlo giocando anche bene ci dà maggiore soddisfazione. Un grandissimo primo quarto con tanti canestri, ma anche un bel gioco - le parole di coach Romeo Sacchetti in sala stampa -. Sembravamo dei bambini felici che giocavano a pallacanestro per la prima volta. Abbiamo patito un po' il ritorno di Milano come si pensava però la parte migliore è stata quando loro sono arrivati ad un punto e noi siamo ripartiti, migliorando il punteggio anche senza Logan e Dyson che erano in panchina. Due giocatori esterni che hanno fatto un grandissimo lavoro, ma anche Sanders è stato straordinario con un paio di canestri importanti. Abbiamo festeggiato un po' presto, regalandogli tiri facili e loro sono arrivati a sei punti. Onestamente non ci saremmo meritati di perdere, ma la pallacanestro è strana".

Un back-to-back davvero incredibile, anche se come spesso accade in amore, il primo non si scorda mai: "La prima coppa è sempre la migliore. Vincere due anni di seguito non è mai facile. Abbiamo dovuto faticare, ma la nostra pallacanestro è stata un crescendo in questi tre giorni, ora speriamo di non farci distrarre troppo come ogni tanto ci succede ed affrontiamo al meglio queste 11 partite che mancano"

Con questa affermazione il Banco di Sardegna ha dimostrato di poter competere ad armi pari contro la corazzata milanese e, addirittura, di poterla battere. In ottica playoff, però, Sacchetti resta con i piedi per terra: "Avevamo detto dall'inizio che Milano in una partita secca si può battere. Quando poi la serie è a 5 o a 7 partite le cose si fanno più complicate. Noi rispetto all'anno scorso abbiamo più fisicità anche se abbiamo perso in creatività ma con questa Milano probabilmente va bene così. Per batterli dobbiamo difendere meglio, pressare e fare tanti canestri".