Banchi: “Mancati nel momento clou, Sassari precisa e cinica”

Le parole del coach biancorosso, dopo la seconda sconfitta consecutiva contro la Dinamo
04.06.2015 23:40 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Luca Banchi
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Luca Banchi
© foto di Alessia Doniselli

Buon atteggiamento e consistenza per 30 minuti, poi siamo mancati nel momento clou della gara, dove Sassari ha mostrato di avere maggiore precisione e cinismo”, così Luca Banchi commenta la sconfitta in gara 4 di semifinale a Sassari. L’analisi del match: “Ben interpretati i primi tre quarti, con equilibrio aggressività, a dispetto di percentuali dall’arco che non ci hanno permesso di ottenere dei vantaggi più importanti, dei piccoli break che siamo riusciti a conseguire - prosegue il coach - Il dato oggettivo è quello a rimbalzo in attacco di Sassari, che ha avuto tante seconde opportunità”.

Poi è arrivato quel parziale di inizio quarto periodo, con cui la Dinamo è scappata e non è stata più raggiunta: “Nel quarto periodo, due/tre giocate, gli hanno permesso di costruire un vantaggio, che poi si è rivelato decisivo. Sono riusciti a trovare protagonisti diversi: Lawal in avvio, Logan nel momento forse cardine della gara, Sanders è stato un costante punto di riferimento oppure Dyson in gara 3”. Ed il finale ha visto anche l’espulsione di Hackett: “E’ stato un gesto dettato dalla frustrazione dall’avere avuto, nel corso della partita, qualche occasione di confronto con gli arbitri, che poi è degenerato in quello. Per il resto la squadra è rimasta tranquilla e concentrata. Ma la partita è stata girata da Sassari su giocate tecniche, non è giusto ridurla solo all’aspetto nervoso”.

Ora l’Olimpia è sotto 3-1 e dovrà vincere tutte e tre le prossime gare, se non vorrà dire clamorosamente addio ai playoff: “Questa sconfitta ci mette in una condizione di gravissimo ritardo. Cerchiamo di concentrarci solo sulla prossima gara, senza guardare quanto è stato, se non per raccogliere indicazioni che possono darci un rendimento più continuo. Sassari ha dimostrato di esserci addosso per 40 minuti, basta un momento di flessione o distrazione e loro riescono a trovare l’opportunità per punirci. Non guardiamo oltre i prossimi 40 minuti”. 

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