Banchi: "Cska forte, ma mi sarebbe piaciuto rigiocare con l'Efes in casa"
Dopo la sconfitta nell’ultima partita delle Top 16 contro una squadra di altissimo livello come il CSKA, Banchi commenta la partita elogiando gli avversari: “La partita è stata indirizzata dal nostro inizio difficile contro una squadra dal grandissimo talento e dalla notevole taglia fisica che gode di un rispetto e di una credibilità guadagnata negli anni”. Serviva una prestazione che facesse meritare l’onore delle armi per poter avere un degno finale: “Nel primo tempo siamo stati sopraffatti dal CSKA e non siamo riusciti a reagire, ma l’intervallo ci ha aiutato. Negli spogliatoi ho visto negli sguardi dei miei ragazzi vogliosi di fare meglio e l’aggressività nei secondi venti minuti è stata paragonabile a quella dei nostri avversari”.
Ovviamente il diverso tonnellaggio ha fatto la differenza condizionando la fluidità offensiva dei biancorossi: “Quando chi ti sta davanti mette in campo così tanti corpi lunghi e ingombranti diventa difficile creare attacco e quando il tiro non ti assiste è difficile poter essere produttivi”. Richiesto su quale fosse la partita chiave della stagione e che avrebbe voluto rigiocare il coach non ha dubbi: “Mi rigiocherei tutta la vita la partita con l’Efes in casa, perché è stato lo snodo cruciale della stagione. Arrivavamo con una crescente sicurezza, ma abbiamo dovuto subire l'assenza di Alessandro. Anche quella di ritorno può rientrare in questo novero, ma ha una sua storia particolare”.C’è un ampia descrizione del momento vissuto nella trasferta di settimana scorsa a Istanbul quando l’EA7 era obbligata a fare un grande risultato: “I ragazzi erano frustrati per l’obbligo di stravincere contro una squadra di livello e dopo un ottimo primo tempo, trovarsi a -1 o -2 crea differenza nel momento in cui sei obbligato non solo a vincere, ma a dare 11 punti a una squadra come l’Efes”.
La speranza per l’immediato futuro è quella di ritrovare energie fisiche e mentali per farsi trovare pronti quando inizieranno: “Mi dispiace non essere riuscito a portare questa squadra ai livelli d’eccellenza europea, ma ora dobbiamo resettare e ritrovare le energie per gestire un playoffs che ci vedrà favoriti ma con distanze non così ampie con gli avversari”. C'è un po' di rammarico anche nelle parole di capitan Gentile: "Si vedeva la differente motivazione: loro sono partiti aggressivi e determinati, mentre noi ci abbiamo messo un po' a carburare e a entrare in ritmo. E contro queste squadre non puoi concedere nemmeno un minuto, per restare in partita". L'analisi sull'avventura continentale, giunta al termine: "E' stata un' eurolega difficile, con avversarie subito dure nella prima fase. Abbiamo iniziato male le Top 16, poi siamo cresciuti e fatto un discreto finale. E' un'esperienza che ci servirà per la parte finale della stagione".
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