Banchi: “Approccio inadeguato, è un campanello d’allarme”

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“Non abbiamo saputo interpretare la partita, mi assumo la responsabilità e mi scuso con chi è venuto qui o ci ha visto da casa”, è piuttosto dura l’analisi di Luca Banchi, dopo la prima sconfitta dell’Olimpia in campionato ad Avellino. “E’ un campanello d’allarme - prosegue il tecnico biancorosso - se facciamo imprese come a Monaco, poi dobbiamo dare un seguito, perché questo è un campionato difficile”. E la squadra non riesce ancora a rispondere sempre presente: “I nuovi non hanno ancora sintonia con il torneo. I vecchi lo sapevano, ma l’approccio è stato inadeguato”.

Proprio quei terribili cinque minuti, con un parziale di 15-0 per iniziare la partita, sono stati quelli alla fine decisivi, visto che Milano non ha mai recuperato quello svantaggio: “Avellino ha prodotto una gara di grande intensità e per 20 minuti ci hanno travolto. Loro avevano grande energia e lucidità. Noi non avevamo Moss, ma sapevamo che sarebbe stata una partita così dura”. Però questo non è stato recepito dalla squadra: “Gli abbiamo concesso percentuali dal campo alte, i sei rimbalzi offensivi sembrano pochi ma sono tanti quando tiri così bene”.

La ripresa si è vista un’altra EA7, seppur senza quella tranquillità che sarebbe servita per ritornare definitivamente nel match, visto che solamente nel finale i biancorossi hanno messo un po’ di paura agli irpini: “Secondo tempo con altra lucidità ma abbiamo perso troppi palloni, infrazioni che ci sono costati canestri fatti come i due di James. Saremmo arrivati più vicini”. Il doppio impegno campionato-Eurolega sta portando più problemi del previsto: "Giocare con intensità due volte, come dice e pretende il calendario, lo considero un privilegio ma non siamo ancora a quel livello”.

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