Playoff 2017: disfatta e umiliazione Olimpia, Trento vola in finale
Una disfatta, un’umiliazione, un fallimento. Il peggiore dell’era Armani. La quinta partita è il manifesto di questa serie, con la Dolomiti Energia Trento che domina al Forum (82-102) e scrive la storia, chiudendo 4-1 la semifinale e conquistando la sua prima finale scudetto. Meritatissima, al fronte di una squadra che non c’è e non ha nemmeno messo in campo quel carattere per onorare quei quasi 9.000 spettatori presenti anche oggi, al dispetto del ponte. Non c’è un’idea di gioco, la difesa è imbarazzante e, alla prima difficoltà, si scioglie come neve al sole. Ora (forse) partirà l’ennesima rivoluzione, ma se non cambia qualcosa dalla testa, difficilmente l’Olimpia potrà fare quel salto di qualità.
La squadra di Repesa sente tutta la tensione di una gara senza ritorno in avvio, quando sbaglia tre facili layup e non riesce così a prendere un buon vantaggio, permettendo agli ospiti di restare a contatto e poi di scappare (15-24 al 7’), con 11 punti di Sutton. L’EA7 tira da 3 senza costruire quasi nulla e, comunque, non trova il canestro dall’arco, subendo di tutto in difesa e non tenendo un primo passo avversario. Il coach gioca la carta Cerella e finalmente si alza un po’ l’intensità difensiva, poi è McLean a riavvicinare i biancorossi, prima del pareggio con la tripla di Sanders a quota 39.
E’ sempre l’Aquila, però, a tenere il comando della partita, perché Milano non trova mai continuità e sbaglia le decisioni, quando ha l’occasione di prendere un po’ di inerzia. Repesa prova quintetti sperimentali, ma non portano i risultati sperati e la squadra ospite è sempre in controllo tecnico e psicologico del match, trovando la prima doppia cifra di vantaggio (53-63 al 27’), sfruttando tre clamorosi errori di Kalnietis. L’Olimpia esce completamente dalla partita, sprofonda a -17 nel parziale di 0-13 subito, mentre Trento fa quello che vuole, va continuamente al ferro, com Shields e Flaccadori. Il quarto periodo è solo un'attesa della grande festa dell'Aquila, per Milano ora si aprono i processi, di una stagione fallimentare. Giusto così.
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