Mike D’Antoni, la leggenda biancorossa con il numero 8

Venerdì verrà ritirata la maglia dello storico playmaker biancorosso
10.03.2015 09:59 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Mike D’Antoni, la leggenda biancorossa con il numero 8

L’Olimpia Milano prosegue il suo lavoro nella secondaria del Lido, per preparare la gara di venerdì sera contro l’Unicaja Malaga al Forum. Ma, per una sera, la partita farà da corollario alla celebrazione di uno dei miti del club biancorosso: Mike D’Antoni. Nel corso dell’intervallo della gara europea, infatti, verrà ritirata la mitica maglia numero 8 del playmaker, simbolo dei trionfi degli anni ’80. Una vera e propria bandiera per l’allora società di Via Caltanissetta, il cui palmares  non basta per raccontare la sua grandezza.

Cinque scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Coppe Campioni, 1 Coppa Intercontinentale ed 1 Coppa Korac, ma soprattutto riscrisse il ruolo del playmaker: un giocatore che pensa sempre prima alla squadra che a se stesso, mette in ritmo e guida i compagni, ma all’occorrenza realizza canestri decisivi. Prima di quei trionfi, però ci fu un periodo difficile: quattro finali consecutive perse in volata, tra campionato e coppe, come delle maledizioni. Ma dalla stagione 1984/85 il basket italiano ed europeo vide il dominio biancorosso, guidato da Mike D’Antoni in campo e coach Dan Peterson in panchina.

Un anno fondamentale anche fuori dal campo per il playmaker dell’Olimpia, che conobbe la sua futura moglie Laurel. Sul parquet iniziarono ad arrivare vittorie a ripetizione, con due scudetti in fila e la Coppa Korac vinta su Varese. Ma il grande obiettivo restava la Coppa Campioni ed arrivò, nella magica annata 1986/87, quella del Grande Slam, quella che mise Milano sul tetto d’Europa ed anche del mondo. Però poteva essere una debacle, senza una delle rimonte più clamorose della storia del basket: quella indimenticabile con l’Aris, da -31 a +34.

Fu lì che quella squadra entrò nella storia, per poi diventare leggenda il 2 aprile 1987, con il trionfo europeo sul Maccabi Tel Aviv, nella marea biancorossa di Losanna. Dopo il terzo scudetto consecutivo, lasciò Peterson e prese il suo posto Casalini, ma i trionfi dell’Olimpia e di Mike D’Antoni non si fermarono: la Coppa Intercontinentale, il bis europeo, per chiudere la dinastia nel 1988/89, con lo scudetto di Livorno, quello del tuffo di McAdoo ed il contestatissimo finale. Poi Arsenio Lupin passò in panchina, dove vinse una Korac, ma quella è un’altra storia.