Westbrook non è Robertson? Parliamone...
Con Kevin Durant perennemente ai box in questa stagione, Russell Westbrook sta giocando da MVP candidate e forse anche qualcosa di più. Per Andrea Beltrama, come ha detto a Basketissimo, è l’MVP, così come per Kevin Love e se i Thunder sono molto vicini all’ottava piazza nonostante tutti i problemi fisici lo devono a lui.
Ha collezionato nove triple-doppie in stagione, sette delle quali in un irreale intervallo di dodici partite e se provate a far stare il numero sette nel dodici viene più di una ogni due partite. Irreale.
Da quel momento è stato accostato sempre di più a Oscar Robertson. Il suo mese di Febbraio è stato secondo solo a l'ex Royals nella storia del gioco e allora per provare a comparare ere e gioacatori diversi, ci è venuto in contro Tom Habestroh di ESPN che ha provato ad adattare le statistiche di Westbrook a quelle di Robertson nella stagione 1961-62 conclusa in tripla doppia…di media.
Innanzitutto si comincia con il valutare il pace factor che ai tempi dei Cincinnati Royals era di 124,9 possessi medi per partita. Con questa cifra Robertson collezionò 30.8 punti, 12.5 rimbalzi e 11,4 mentre Westbrook con un Pace medio di 95.5 possessi a partita produce 27.6 punti, 7.2 rimbalzi e 8.2 assists.
Aggiustiamo la linea statistica di Russ al pace factor dei Royals e abbiamo un difficilmente spiegabile 36.1 punti, 11.2 assists e 9.4 rimbalzi.
Finita? Nemmeno per idea, perché bisogna adattare anche i minuti giocati da BigO (44,3) con i 34 del suo avversario nel futuro.
Ed ecco sfornato un 46,9 punti, 14,6 assists e 12.2 rimbalzi.
Bill Simmons nel suo “book of basketball” aveva provato questa comparazione con il Dwyane Wade del 2009 e ne aveva creato un 35+10+10 se trasportato al famoso 62. E se consideriamo che quel Wade è la cosa più vicina a Westbrook successa nell’NBA recente, il calcolo finale dice che probabilmente 46+14+12 rimane una cifra irreale e una proporzione statistica non necessariamente veritiera, ma ormai non c’è più da stupirsi se Robertson senza lunghi di nota, giocando tanto e avendo un altissimo numero di possessi abbia chiuso una stagione in tripla doppia. Il numero #0 sta producendo statistiche vicine alla tripla doppia di media in 34 minuti e nella NBA del 2015, che con tutto il rispetto per i grandi del passato, è leggermente più condizionante e difficile da dominare, rende Russell qualcosa da scolpire indelebilmente nei libri di storia..