Uno dei più grandi playmaker della storia del basket mondiale dice addio. Steve Nash ha annunciato il ritiro, all’età di 41 anni, dopo una carriera straordinaria, seppur senza riuscire a centrare la gioia più grande, la vittoria del titolo NBA. Una comunicazione attesa già da tempo, visto i problemi fisici che l’hanno tormentato nel corso delle ultime stagioni e, in particolare, in un campionato 2014/15 nemmeno iniziato con i Los Angeles Lakers, a causa del dolore alla schiena, che non gli ha permesso di rendere al meglio con la maglia gialloviola.
Aspettando l’obbligatoria introduzione della Hall of Fame, Nash lascia l’NBA come terzo miglior assistman della storia, con 10.335 passaggi vincenti ai compagni, in 1.217 partite e 19 stagioni giocate. Le sue magie principali sono arrivate con la maglia dei Phoenix Suns, sotto la guida di Mike D’Antoni, quando è stato nominato per due stagioni consecutive MVP della Lega (2005 e 2006), con oltre 18 punti e 10 assist di media in entrambe le annate, in una delle squadre più divertenti da vedere di sempre. Purtroppo, però, la corsa non è mai terminata con l’anello, fermandosi sempre prima delle finali.
Otto volte è stato convocato all’All Star Game, ha vestito anche la maglia dei Dallas Mavericks, tra il 1998 ed il 2004, prima di fare ritorno in Arizona, dove aveva iniziato la sua carriera nel 1996, dopo essere uscito da Santa Clara. “Voglio ringraziare tutti per l’affetto che mi avete dato - ha scritto il mitico playmaker, una delle menti migliori della storia NBA, nella lettera d’addio - L’unico vero rammarico è non aver vinto il titolo a Phoenix, siamo stati un po’ sfortunati. Questo sport è stata la mia vita e mi manca già”. E a noi mancano i suoi assist d’autore. Grazie di tutto, Steve!