Rondo a Dallas. Un affare...ma forse no

Rondo approda alla corte di Carlisle per la rincorsa immediata al titolo. Sarà la mossa giusta?
19.12.2014 13:47 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Rondo a Dallas. Un affare...ma forse no
© foto di Mavericks twitter

La nottata cestistica ha regalato una delle partite più divertenti che il panorama NBA possa offrire con i Warriors che hanno avuto la meglio sui Thunder, anche grazie all'infortunio di Durant che ha viaggiato a 30 punti in 18 minuti.
Ciò che ha tenuto banco prima e dopo il match è stata la trade che ha portato Rajon Rondo ai Dallas Mavericks, indebolendo così ulteriormente la Esastern Conference e provando a far compiere alla squadra di Carlisle l'ultimo passo verso il top della Western Conference.

Lo scambio si è così articolato:

Ai Mavericks vanno: Rajon Rondo e Dwight Powell
Ai Celtics vanno: Jameer Nelson, Jae Crowder, Brandan Wright, una prima scelta del 2015 e una seconda del 2016

I Mavs hanno chiaramente messo in scena questa mossa ritenendo questo l'anno buono per la corsa definitiva al titolo e per sfruttare la presenza incisiva di Nowitzki e un gruppo che con gli innesti estivi poteva puntare in alto ma non al titolo. Le sconfitte recenti contro Warriors e Grizzlies han fatto riflettere Cuban su come colmare il gap con le top seeded della Western Conference e la possibilità di portare a casa un all-star è sicuramente una potenziale soluzione. Sebbene sulla carta possa essere un'addizione cruciale, bisogna considerare anche che una point guard in squadra c'è già ed è Monta Ellis, che spartiva i minuti con Jameer Nelson, giocatore in grado anche di evoluire lontano dalla palla. Nessuno più dei Dallas Mavericks genera un tiro direttamente dall'azione di pick and roll e Rondo ne è un grandissimo interprete, ma il problema sussiste ora sul perimetro. Ellis non ha un tiro da tre affidabile e continuo per giocare da guardia tiratrice (30.4% sino ad ora) e non è efficace negli spot-up shoot dove realizza con solo il 36%. La questione più spinosa riguarda il pitturato dove la dipartita di Wright esporrà Tyson Chandler a molte più responsabilità e minuti, visto che Greg Smith non è esattamente produttivo come il suo ex compagno. In caso di infortuni o problemi di falli di Chandler tutto il supposto guadagno che Carlisle ha a disposizione negli esterni verrebbe perso con pesanti ripercussioni in difesa dove nel pitturato squadre come Memphis o San Antonio potrebbero banchettare.

E' chiara la logica dei Mavs nel cercare di vincere subito, provando a trattenere Rondo per tanti anni in estate, ma sembra la classica mossa "one shot". O quest'anno o mai più.
Risulta difficile pensare che possa funzionare, ma visto il talento a disposizione e la grande intelligenza e competenza di Carlisle, è lecito dare delle speranze a questi Mavs.