NBA: NBAPET, l'advanced stat per capire chi esploderà tra i sottovalutati

Bradford Doolittle di ESPN ha studiato questo calcolo per valutare chi ha reso molto nei pochi minuti d'impiego lo scorso anno e quest'anno si ritaglierà un bello spazio
25.09.2014 21:35 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
NBA: NBAPET, l'advanced stat per capire chi esploderà tra i sottovalutati

In questo periodo ogni sito tematico si sta dilettando nei ranking dei primi 10-200 giocatori NBA, analizzando chi sarà il numero uno tra Kevin Durant e Lebron James, oppure offendendo qualcuno che si trova in posizioni poco nobili per il suo pedigree (vedi Kobe Bryant con SI).
Ma c’è anche chi si diletta ad analizzare quei giocatori che sono stati in campo pochi minuti la scorsa stagione, ma che per quei momenti hanno prodotto buone cose e potrebbero ritagliarsi ampi spazi nella prossima. Chi gioca molto tendenzialmente viene sopravvalutato per le cifre che mette insieme, ma nessuno valuta chi porta molto alla causa in pochi minuti. Bradfor Doolittle ha instaurato un metodo di calcolo tramite advance stats dal nome NBAPET (NBA Projection Evaluation and Forecast) dove va ad analizzare l’apporto dei cosiddetti “underrated players” in base alla loro permanenza sul parquet e al rendimento della squadra in quei momenti.

Ecco qualche nome da tenere d’occhio se siete giocatori di fantabasket.

Ryan Kelly (Lakers) Ha giocato 1300 minuti da rookie per i Lakers, cifra migliore da molti anni a questa parte ed è in grado di giocare proficuamente da stretch four. Questo ha reso possibile un +1,4 di offensive RPM, uno dei motivi per cui Kupchack lo ha rifirmato.

Hollis Thompson-Henry Sims (Sixers) Thompson ha chiuso 156° e Sims 179° nella classifica NBAPET dimostrando che anche in una squadra orrida ci possono essere giocatori interessanti. Thompson è addirittura 431° nella categoria “WARP” (Wins Above Replacement) e giocando 1700 minuti per i Sixers ha portato un +0,4 di offensive RPM per il suo affidabile tiro da 3. Sims è finito 184 nel WARP portando addirittura un +2.1 offensivo.

Kyle O’Quinn (Magic) Ha sempre migliorato il suo apporto uscendo dalla panchina ed è stato usato il 18% del tempo in più rispetto alla sua stagione precedente. Ha un ottimo impatto su entrambi i lati del campo ed è il classico tipo di giocatore di complemento che, posto in un roster da playoffs, potrebbe essere assai positivamente rivalutato.

Troy Daniels (Rockets) Chi ha seguito i playoffs della scorsa stagione ricorda bene la sua tripla contro i Blazers nel primo turno di playoffs. In stagione ha viaggiato con 20-40 da tre punti, mentre nella sua stagione da rookie, parcheggiato in D-League, ha tirato con il 40% dall’arco viaggiando a 21 punti di media. Il ragazzo sa tirare e lo fa con incredibile efficacia. Questo gli servirà per ritagliarsi un buono spazio nelle rotazioni dei Rockets.