Knicks beffati sulla sirena, Cavs sulle spalle di LeBron
Dopo il vergognoso -53 di Dallas i Sixers sono tornati in campo, sempre in Texas, a casa degli Houston Rockets in quello che sarebbe dovuto l'ennesimo blowout e invece Philly è riuscita a stare in partita sino all'ultimo. Nell'ultimo periodo con il risultato in bilico è una tripla di Tony Wroten a portare avanti gli ospiti, ma la replica di un Harden da 35 punti non si è fatta attendere, dopo che Carter-Williams aveva perso malamente il pallone sul +1. Con otto secondi da giocare la palla torna nelle mani di Carter-Williams per il tiro della vittoria, ma il primo ferro nega la prima gioia ai Sixers, con i Rockets che continuano la loro corsa.
LeBron James passa Robert Parish in quel di Boston come ventiquattresimo marcatore ogni epoca e lo fa in grande stile, segnando 41 punti, elargendo sette assists e segnando sette punti consecutivi negli ultimi minuti per togliere dalle secche la sua squadra. I Celtics stanno assumendo sempre più una conformazione di squadra con Rondo a guidare una truppa di giocatori interessanti. Il parziale di 12-0 nel quarto periodo per il +19 sembrava poter portare i biancoverdi a una vittoria di prestigio, ma il quarto periodo di LeBron è stato ancora una volta spaziale. Si è preso la squadra sulle spalle segnando anche due canestri incredibili, uno in avvicinamento rimanendo in aria un'eternità e uno con un fade away dai sei metri baciato anche da un pò di fortuna. Con il gioco da tre punti finale ha chiuso i giochi con Rondo che non è riuscito neanache a tirare nel tempo limite per la vittoria.
Al Madison Square Garden arriva la settima sconfitta consecutiva dei New York Knicks che soccombono al cospetto degli Utah Jazz di un grande Gordon Hayward.
Utah gioca una partita molto convincente andando a sporcare le linee di passaggio in difesa e distendendosi sui 28 metri con Hayward che ruba un paio di palloni ad Anthony. Carmelo, però, è poco impressionabile e chiuderà con 46 punti di cui ben otto negli ultimi due minuti quando ha inscenato in modo del tutto personale la rimonta abusando fisicamente proprio di Hayward. Con una tripla a tabellone a due secondi dalla fine era riuscito a pareggiare la contesa, ma la rimessa finale è andata nelle mani di Trey Burke che con uno step back jumper in faccia a JR Smith ha vinto la partita proprio sulla sirena.
A Los Angeles va in scena la partità che ha profumato di rivalità per tutti gli anni novanta e primi duemila, con i Lakers ad accogliere gli Spurs di Tim Duncan a 8 punti dai 25000 in carriera. Già nel secondo quarto Tim raggiunge il traguardo ed è l'unico nella storia assieme a Karl Malone a raggiungere quei punti segnati sotto un solo coach. Ai Lakers va davvero tutto male pechè gli Spurs sino ad oggi erano la ventinovesima squadra NBA come percentuale nel tiro da tre punti, ma con la connivenza della difesa, nel secondo quarto è stata davvero una grandinata che ha mandato in doppia cifra di vantaggio i campioni del mondo. Kobe Bryant non è stato in grado di replicare in alcun modo, realizzando solo un tiro dei 14 presi chiudendo con 9 punti. L'agevole vittoria degli Spurs vede addirittura Joseph come miglior marcatore a quota 14.
Risultati:
Nuggets@Pacers 108-87
Bucks@Magic 85-101
Heat@Hawks 103-114
Cavaliers@Celtics 122-121
Jazz@Knicks 102-100
Sixers@Rockets 87-88
Timberwolves@Pelicans 91-139
Pistons@Thunder 96-89 OT
Hornets@Suns 103-95
Spurs@Lakers 93-80