Il nuovo organo di replay dell'NBA viene dal futuro

La NBA ha creato un nuovo nucleo centrale per i replay che permetterà agli arbitri di visionare e decidere in 49 secondi, con quattro angolazioni diverse e un assistenza in linea diretta
31.10.2014 13:56 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Il nuovo organo di replay dell'NBA viene dal futuro
© foto di Fang Zhe /AGENZIA ALDO LIVERANI

Dopo le polemiche mai placate durante la scorsa stagione quando la serie tra Thunder e Clippers venne decisa anche da qualche dubbia chiamata arbitrale, l'NBA ha considerato seriamente l'argomento rivoluzionando quasi totalmente il proprio sistema di replay per aiutare gli arbitri.
Nelle scorse stagioni gli arbitri avevano a disposizione sul monitor del tavolo le angolazioni (non tutte) fornite dalla tv, dovendosi relazionare con chi magari non è avvezzo alla pallacanestro in regia, ora invece il nucleo centrale dell'NBA nonappena viene richiesto un intervento televisivo da parte degli arbitri, viviseziona rapidamente l'azione dando in pasto agli arbitri solamente le migliori angolazioni. Nel caso queste non siano sufficienti a creare l'evidenza per una decisione, ci sarà un dialogo tra lo stesso arbitro e il nucleo centrale che produrrà una nuova angolazione.
"Il grande vantaggio è che parleremo la stessa lingua degli arbitri - ha detto Joe Borgia senior vice president of replay and referee operations- e quindi potremo essere più performanti e precisi dando sicurezze agli arbitri."
Siccome oltre alla precisione della scelta nell'NBA conta anche il tempo impiegato per decidere, nei test durante la preseason è stato valutato che la scelta definitiva è stata presa con un tempo medio di 49 secondi rispetto ai 90 del metodo precedente.
 

La dotazione per produrre questo tipo di servizio è da film di fantascienza del 2020 con 94 monitor tutti touch screen, 20 stazioni dedicate ai replay che sono in grado di processare 300 gigabit di dati al secondo. L'azione può essere zoommata, rallentata e cambiata di angolo con un solo dito e lo slow motion e in grado di fornire simultaneamente tre o quattro angoli di visuale.
"Questo è un importante passo avanti per favorire la classe arbitrale -ha detto James Capers- perchè non dovremo più confrontarci con i Tv Producer, ma avremo già pronto tutto ciò che ci serve. Non saremo solo in grado di fare la chiamata, bensì di fare la chiamata corretta che può decidere una partita e questo fa tutta la differenza."
La tecnologia si sta evolvendo di pari passo con la velocità con cui si svolge il gioco e gli arbitri sono messi in grado di non sbagliare nessuna decisione dotata di oggettività, non influenzando così nessun risultato.