I Thunder festeggiano a San Antonio. Adams e Westbrook decisivi

In una partita ricca di errori e imprecisioni, ma dall'incredibile intensità e bellezza, i Thunder scartano il regalo di natale avendo la meglio su degli Spurs mai domi.
25.12.2014 23:20 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
I Thunder festeggiano a San Antonio. Adams e Westbrook decisivi
© foto di Song Qiong/Liverani

Il Natale è notoriamente l’appuntamento segnato con il circoletto rosso dall’NBA, infatti se l’antipasto del pomeriggio italiano prevede Knicks-Wizards al Madison Square Garden, nella serata arriva il piatto forte.

John Wall e Washington hanno dominato 102-91 senza problemi a casa di un Carmelo Anthony in grado di segnare 34 punti, ma che non viene mai aiutato dai compagni che subiscono ogni nefandezza difensiva. Nel tranquillo controllo dei Wizards c’è spazio anche per una rissa nel finale quando Acy decide di stendere Wall in un’azione apparentemente normale, continuando poi cercando di assestargli un pugno molto pericoloso. L’evento non cambia le sorti dell’incontro e i Knicks perdono ancora.



Di ben altro spessore è la prima offerta di Sky che vede in campo i Thunder in quel di San Antonio contro gli Spurs. Nel primo tempo ci sono due temi principali: uno è Russell Westbrook, l’altro è il capitolo dei rimbalzi. Westbrook parte molto forte sino a quando non va a sedersi in panchina assieme ad Adams. In quel momento i Thunder si fanno recuperare il vantaggio costruito nel primo quarto. Quando rimette piede in campo è semplicemente il solito giocatore al di là di ogni bene, in grado di recuperare quattro palloni incredibili e di gettare al vento tre azioni offensive senza far toccare la palla a nessuno dei compagni. A tal proposito c’è anche un’accesa discussione con Ibaka che gli aveva fatto notare qualcosa all'ennesima forzatura. Nonostante questo il numero #0 è il motivo per cui i Thunder sono avanti di tre alla pausa, assieme ai 13 rimbalzi offensivi che gli Spurs hanno concesso agli avversari. Brooks manda tre giocatori a cacciare la carambola offensiva rischiando qualcosa sui 28 metri, ma sembra essere la sua unica scelta giusta del primo tempo. Nei primi dodici minuti gli Spurs segnano dodici volte dal campo assistendone altrettante nel solito enorme spettacolo di spacing con Ginobili già a quota cinque.



Anche nel terzo quarto proseguono i temi del primo tempo con il quintetto base dei Thunder a costruire un vantaggio in doppia cifra, fatto di Westbrook in attacco e Steven Adams in difesa. Gli Spurs giocano decisamente meglio quando sono in panchina Duncan e Parker con il secondo quintetto in campo capitanato da un Manu Ginobili che dispensa assists e chiude il terzo periodo con il suo dodicesimo servizio per Splitter. Il brasiliano assieme a Bonner è stato a dir poco decisivo per regalare il minimo vantaggio ai suoi all'ultima pausa.

L'ultimo quarto è una montagna russa che mette in seria difficoltà la digestione della cena natalizia con Russell Westbrook che segna e assiste per 10 dei 15 punti dei Thunder nel 15-7 di parziale che ribalta una partita vicina al controllo dei padroni di casa.

Ma quando l'inerzia sembra cambiare padrone viene fuori una delle giocate più d'impatto della stagione con il contropiede di Matt Bonner che inchioda una splendida schiacciata a fare da ciliegina su una torta da 17 punti.

Il finale è la degna conclusione di una partita che nonostante gli innumerevoli errori e le evidenti deficienze di due squadre in difficoltà, si rivela vibrante e a tratti splendida. I Thunder vanno avanti sfruttando l'unica buona giocata di Jackson per il +6, poi quando Popovich decide che la partita è finita i suoi panchinari la rimettono in piedi e hanno anche una possibilità di mettere un solo possesso di distanza con Danny Green. L'ennesima giocata d'atletismo di Westbrook nello sporcare il rimbalzo a Duncan chiude il match regalando i liberi a Anthony Morrow.

I Thunder espugnano San Antonio 114-106 e inviterei tutti gli appassionati che escono da questa partita con le idee confuse su Russell Westbrook (vi capisco) a guardare i cambiamenti del suo volto tra la partita e le interviste del post e a leggere l'articolo uscito oggi di Darnell Mayberry. Se lo odiate continuerete a farlo, se lo amate vi piacerà ancora di più, ma è impossibile restargli indifferente.