Brooks lascia OKC, Durant gli è riconoscente ma è d'accordo
Dopo una stagione faclidiata dagli infortuni e dall'incredibile sfortuna i Thunder hanno fallito l'aggancio ai playoffs nonostante la grandissima stagione di Russell Westbrook.
A farne le spese, come era preventivabile, è stato Scott Brooks che dopo sette anni di permanenza e un record di vittorie oltre il 60% dovrà fare le valigie e cercarsi un'altra squadra. Già gli Orlando Magic sembrano molto interessati a lui.
Ovviamente è stata una decisione molto difficile dal punto di vista umano per Sam Presti che si è detto dispiaciuto per la persona che Brooks si è dimostrato in questi anni, ma l'azione si è resa necessaria per il tentativo di progredire e di fare quell'ultimo passo che ai Thunder manca dalla finale NBA 2012. I possibili sostituti sono già stati stilati, alcuni anche di difficile praticabilità come Ettore Messina, vista la sinergia evidente da anni tra Spurs e Thunder. Più prboabili sembrano le candidature di Billie Donovan e Kevin Ollie. Il secondo gode della stima congiunta di Durant e Westbrook in quanto hanno più volte ripetuto che la sua presenza nell'organizzazione è stata cruciale per fare dei passi in avanti sotto tanti punti di vista. Ovviamente vista l'imminente e pressante free agency di Kevin Durant è quantomai cruciale trovare una soluzione che possa soddisfarlo appieno e fargli credere nel futuro della franchigia.
Propio KD35 ha scritto un post su Instagram dove dice di approvare al 100% la scelta della società di aprire un nuovo capitolo senza Scott Brooks, dimostrandosi anche assolutamente riconoscente al suo ex allenatore per averlo fatto miglorare sia come uomo che come giocatore, creando dal basso una franchigia che ora si è instaurata costantemente nell'elitè della lega.
Molti giornalisti hanno visto in quel "100% di appoggio alla società" il succo di questo post ed effettivamente il progresso della squadra (al netto dell'ultima stagione) sembrava proprio essersi fermato, un pò per demeriti dei giocatori, un pò anche per le mancanze di un coach che ad altissimo livello non è mai riuscito a costruire un sistema offensivo che non dipendesse esclusivamente dai suoi due fenomenali interpreti.
Ora si apre un nuovo capitolo per i Thunder, qualcuno vede questo esonero come la pressione del tasto "panic" della dirigenza, ma è molto più probabile che l'anno prossimo, sotto nuovi auspici la completa salute di tutti e un allenatore in grado di gestire al meglio un roster talentuoso ma caratterialente importante, possa davvero creare i presupposti per un assalto al titolo che ormai diventa sempre più urgente.