Gli Utah Jazz sottovalutano le qualità balistiche di LaMarcus Aldrige mettendoci più di un tempo per capire di non concedergli spazi per il jumper in pop sui pick and roll. LMA torchia gli avversari nel primo tempo, poi cede il compito a Damian Lillard che nel secondo tempo piazza una delle sue devastanti penentrazioni con schiacciata a difesa schierata e quando s'iscrive al match anche Matthews con le sue bombe sembra che la striscia di sconfitte consecutive e il brutto periodo con 2-8 nelle ultime dieci possa finire, ma prima Hayward, poi Ingles e alla fine Burke riportano addirittura a -1 i Jazz. E' troppo tardi, però, perchè Lillard può permettersi di sbagliare i successivi tiri liberi non lasciando tempo ai Jazz di replicare.
A Sacramento arriva Klay Thompson che l'ultima volta in cui aveva visto i Kings aveva riscritto la storia con i suoi 37 punti nel terzo quarto. Questa volta non ce ne sarà bisogno perchè i Warriors dominano dall'inizio alla fine davanti a dei Kings che giocano senza intensità. Cousins ha un atteggiamento al limite del vergognoso con Speights che gli schiaccia/appoggia in testa con irrisoria facilità e gli Warriors non sono la squadra adatta per giocare poco intensi. Il contropiede e le soluzioni di Curry bastano e avanzano alla truppa di Kerr per vincere in carrozza.
A Philadelphia arrivano i Denver Nuggets di Danilo Gallinari in piena crisi d'identità e si trovano davanti un Hollis Thompson in serata di grazia che infila 23 punti per il suo carrer high. Dall'altra parte risponde un ottimo Danilo con 22 punti uscendo dalla panchina, ma le redini del gioco sono saldamente in mano ai Sixers che chiudono il primo tempo a +21 e portano a casa un'importante vittoria amministrando il secondo tempo grazie a Carter-Williams che va a due rimbalzi dalla tripla doppia.