Anche Lebron "iron" James ha bisogno di riposo e l'NBA deve preoccuparsi
Poco prima della palla a due d'avvio del campionato NBA avevamo affrontato lo spinoso argomento riguardo la durezza del calendario NBA con i suoi back to backs senza sonno, i suoi viaggi e gli interminabili tour che le squadre devono affrontare.
Inoltre le superstar intorno ai trent'anni avevano espresso la sentita richiesta alla lega di ridurre il numero di partite con LeBron James che aveva definito troppe le 82 di regular season, mentre Dirk Nowitzki caldeggiava addirittura per una sessantina di partite.
Quello che ormai era diventato evidente con gli infortuni di Rose, Horford e tanti altri nella scorsa stagione, sta diventando smaccatamente inaccettabile in questa dove l'elenco di giocatori importanti che hanno saltato almeno cinque partite è davvero tragico: LeBron James, Carmelo Anthony, Derrick Rose, Kevin Durant, Russell Westbrook, Paul George, Dwight Howard, Chris Bosh, Dwyane Wade, Joakim Noah, Tony Parker, Jabari Parker, Julius Randle, Zach Randolph, Kawhi Leonard, Brook Lopez, Robin Lopez, Andrew Bogut, Lance Stephenson, David Lee, Ricky Rubio, DeMar DeRozan, Victor Oladipo, Anderson Varejao, Taj Gibson, Nic Batum, Bradley Beal e David West. Se non vi basta questa semplice lista possiamo parametrarla ai 142.6 milioni di dollari persi, ovvero la somma del monte salari per partita dell'elenco sopra citato.
Se pensiamo che il più iron degli iron man dell'NBA contemporanea è LeBron James e che era alle prese con ben due settimane di stop per permettere al suo corpo di recuperare, è facile trarre la conclusione che ci sia qualcosa da rivedere. Alla non veneranda età di trent'anni The chosen one è alla prima volta in cui salta cinque partite consecutive, ma quello che sconvolge ancora di più è quanti chilometri abbia percorso con il suo truck di 110 kg dall'inizio della sua carriera a oggi. Il ragazzo ha giocato la bellezza di 41.081 minuti tra regular season e playoffs. Per fare qualche rapido esempio Andre Miller che ha avuto una striscia di presenze consecutive alla AC Green è dietro di 200 minuti circa, con la differenza che il Dottor 'Dre è alla sedicesima stagione con 38 anni sulle spalle. James inoltre si lascia dietro Allen Iverson, Magic Johnson, l'immortale Kevin Willis e l'imperituro AC Green, senza considerare che ha già giocato 7487 minuti più di Michael Jordan alla sua età (compresa la carriera ai Tar Heels).
Michael Young responsabile dell'azienda Athletic Lab, che studia la scienza applicata allo sport e al fisico ha detto che l'NBA dovrà stare molto attenta a garantire il corretto riposo ai suoi atleti per vederli più a lungo ad alto livello.
"Il riposo forzato di James -ha detto- è solo la punta di un iceberg formato da fisici che a trent'anni quando hanno saltato il college e sono volati direttamente in NBA, sono assecondabili a un professionista NBA di quarant'anni. L'età anagrafica conta fino a un certo punto, perchè vale molto di più da quanto tempo subisce stress."
Se consideriamo che il fisico unico di James, la quantità di contatti anche duri e viziosi che ha subito e la dieta compiuta in estate per perdere peso ed essere più snello, non sono serviti a renderlo immune dal fisiologico riposo per un corpo che ha calcato il campo per 41.000 minuti, è quantomai obbligatorio per Silver considerare radicali cambiamenti nei calendari e nelle partite. E' altamente preventivabile che i giocatori crolleranno sempre prima e con loro lo spettacolo portando in basso anche i profitti per cui l'NBA è nata, unica cosa davvero inaccettabile.