Eurobasket 2015: Italia, un discreto 5° posto con l’amaro in bocca
L’Europeo dell’Italia è finito con un sorriso, un quinto posto che migliora il risultato di due anni fa ed è la posizione internazionale più alta raggiunta dagli azzurri dall’argento ad Atene 2004. L’obiettivo principale è stato raggiunto, con la conquista di un posto al preolimpico e la possibilità di giocarsi l’accesso all’Olimpiade, dove manchiamo appunto da quello storico secondo posto in terra greca. Magari in casa, come confermato dal presidente Petrucci, per avere anche il pubblico amico dalla propria parte, in un torneo comunque molto complicato.
Ma questo sarà tema della prossima estate, ora ci concentriamo sull’avventura ad Eurobasket 2015, dove non sono mancate le note positive. A partire da un gruppo sempre più compatto, fuori e dentro il campo, dove non ci sono state manie di protagonismo, ma si è spesso lasciato spazio a chi era nella giornata migliore. La squadra di Pianigiani è cresciuta molto nel corso della manifestazione, così come alcuni giocatori, in particolare un Andrea Bargnani mai visto prima in azzurro, non tanto per i punti segnati, ma per la grande decisione e l'incisività messa in campo, soprattutto nelle gare di Lille. C’è la leadership di Danilo Gallinari, sempre pronto nei momenti decisivi, e l’affidabilità sempre più alta di Alessandro Gentile a questi livelli.
Questo quinto posto, però, lascia un retrogusto amaro in bocca, per quello che si poteva fare e non è stato, visto il grande talento a disposizione. Il quarto di finale con la Lituania era ampiamente alla nostra portata e potevamo essere ancora in corsa per lottare per il podio, anche se Spagna, Francia e Serbia avevano probabilmente qualcosa più di noi. Però erano sfide secche e, come dimostrato a Berlino contro gli iberici, le possibilità di regalarci un sogno c’erano tutte. Magari allargando un po’ le rotazioni e non facendo arrivare sfinito il nostro quintetto, potevamo essere più lucidi nel finale e nel supplementare, ma ormai è andata e non si può tornare indietro. C’è da guardare avanti, con una certa fiducia. Se la squadra resterà questa (e, a meno di infortuni, dovrebbe essere così, con un Datome in più), con l’esperienza di questa estate, non potrà che migliorare.