Brooks, Moss e lo spirito ritrovato dell’Olimpia

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Poche settimane fa parlavamo dell’atteggiamento preoccupante della squadra biancorossa, dopo i pesanti ko di Avellino e Atene, ora c’è stata una svolta. Al di là delle vittorie, che fanno sempre bene per la classifica e per il morale, l’ultima settimana ha rivisto sul parquet l’Olimpia con lo spirito giusto e combattivo, di chi vuole andare oltre gli ostacoli e superare anche difficoltà impreviste. Se il derby con Cantù è stata probabilmente la miglior prova dell’anno, le due gare con Fenerbahce e Varese hanno dato risposte forse ancora più importanti.

Il gruppo c’è ed è compatto, altrimenti non era possibile lottare fino ai secondi finali contro una delle squadre più forti del panorama continentale oppure andare a vincere a Masnago, nonostante le assenze di due leader come Gentile ed Hackett e quella dell’ultimo minuto di Kleiza. Il simbolo di questo carattere è David Moss: la voglia di accantonare per 40 minuti il suo terribile dolore, mettendosi a disposizione dei compagni e del tecnico, sono state certamente un esempio di attaccamento alla maglia per tutto l’ambiente biancorosso.

Un capitolo a parte lo merita MarShon Brooks: solo qualche settimana fa era un caso e si vociferava addirittura di un possibile taglio, ora è l’eroe del derby con i suoi 37 punti. La situazione di domenica è difficilmente replicabile, con i 40 minuti sul parquet, ma l’americano aveva già dato dei segnali importanti nelle gare precedenti, segnando canestri importanti ed iniziando la sua risalita. Ma, anche in questo caso, è l’atteggiamento a fare la differenza: non più l’impressione di giocare ‘da solo’ delle prime uscite, ma utilizzando il suo enorme talento in base alla situazione ed alle esigenze della partita. Serviranno conferme, ovviamente, ma la via appare quella giusta.